Vergognosa RAI censura una puntata gay di “Un ciclone in convento”
La RAI ne ha fatto un’altra delle sue. Dopo aver mutilato “I segreti di Brokeback Mountain”, ora censura anche una puntata incentrata su un matrimonio gay della serie tedesca “Un ciclone in convento”.
La televisione di Stato non è poi così di Stato e così pubblica come tutti pensano, visto che le scelte politiche e religiose inficiano un servizio che io, cittadino che paga regolarmente le tasse, pago profumatamente. E così succede che la puntata “Romeo e Romeo” della miniserie tedesca “Un ciclione in convento”, dove si tratta il tema del matrimonio gay venga censurata e non trasmessa da Raiuno.
Irate le reazioni.
Si comincia con Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center: «La censura da parte di Rai Uno della puntata della fiction tedesca che rappresentava un matrimonio gay è un fatto politico oltre che culturale. Per questo è urgente che si sappia quali iniziative intende prendere la Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai. In assenza di un provvedimento che chieda spiegazioni al direttore di RaiUno e di adeguati provvedimenti contro questa, ennesima, censura omofoba da parte della tv di stato, inviteremo i gay a non pagare il canone». E si continua con Anna Paola Concia: «La scelta della Rai di censurare la fiction tedesca “Un ciclone in convento” non mandando in onda la puntata dedicata al tema delle nozze gay, è francamente inquietante. Sto presentando un’interrogazione urgente attraverso la commissione di Vigilanza per chiedere a Rai1 che venga trasmessa la puntata censurata. Voglio ricordare a tutti che la fiction “Un ciclone in convento”, trasmessa in prima serata dall’emittente pubblica tedesca “Das Erste”, è la più seguita in Germania e che sono oramai moltissime le serie televisive trasmesse anche in Italia che affrontano i temi dell’omosessualità e dell’amore gay senza suscitare alcun clamore. È evidente che con questa operazione la dirigenza Rai vuole censurare la realtà».
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Lo zio Nico
Da Buenos Aires, arriva intanto la notizia della prima unione gay nell’esercito argentino: un tenente colonnello ed un capitano si uniranno presto in matrimoni