Uno Scamarcio un po’ scazzato in “Il segreto dell’acqua”

Mi piace Riccardo Scamarcio come attore, soprattutto quando si lancia nelle commedie, meno nei drammi. Non mi convince così tanto… Non so perchè… Ma qui, sembra davvero che reciti tanto per fare.

Forse si sente molto più a suo agio davanti alla cinepresa e i film fatti per il piccolo schermo non gli garbano più di tanto. Ho pensato anche questo nel vederlo, scazzatissimo, mentre recita nella miniserie “Il segreto dell’acqua”, trasmessa su Raiuno in prima serata e costituita da ben sei puntate. Forse non gli piace la regia di Renato De Maria, lo stesso di “Distretto di Polizia”. I dubbi sono molteplici, ma non sembra che Scamarcio ci metta del suo, dentro questo prodotto, nonostante i suoi esordi siano praticamente stati televisivi (“Compagni di scuola”, per esempio) e siano proseguiti ancora attraverso il piccolo schermo (“La freccia nera” con la desincronizzata Martina Stella)… o forse tutto è spiegabile con la difficoltà o l’impossibilità di entrare nei panni di un personaggio come Angelo Caronia, detective del Servizio Centrale Operativo di Roma, arrogante e presuntuoso (niente di più lontano da Scamarcio), che viene trasferito a Palermo per risolvere una serie di misteriosi omicidi, magari proprio collegati a suo padre, un boss mafioso che ha il volto di Luigi Maria Burruano.

Insomma, il risultato della sua recitazione coincide con la qualità della miniserie. Molto bassa.

Sei puntate per un delitto? Non bastavano due? Almeno si vedesse Riccardo rigoglioso!

Foto|Google

Lo zio Nico

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