Toti governatore della Liguria è stato arrestato per corruzione ecco cosa è successo
Una notizia che ha lasciato i liguri e tutta Italia a bocca aperta: il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti coinvolto in un’inchiesta su concessioni portuali e finanziamenti elettorali. Interdizione per Moncada, nel cda di Esselunga. Sequestro da 570 mila euro ad alcuni imprenditori, tra cui Aldo Spinelli.
Arrestato Toti presidente regione Liguria
Nella recente scossa che ha colpito la politica della Liguria, il presidente della Regione, Giovanni Toti, è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Un colpo che ha coinvolto anche Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità Portuale e attuale AD di Iren, uno dei giganti dell’energia.
Le accuse pendono pesantemente su Signorini, con l’accusa di corruzione nell’esercizio delle sue funzioni e violazione dei doveri d’ufficio. La trama di questo presunto sistema corrotto ruota attorno ad Aldo Spinelli, noto imprenditore portuale, con la Guardia di Finanza di Genova che esegue ordini di misure cautelari, spaziando dal carcere all’interdizione.
Nel vortice delle indagini è finito anche Francesco Moncada, membro del consiglio di amministrazione di Esselunga, colpito da una misura interdittiva che limita temporaneamente le sue attività imprenditoriali e professionali.
Secondo l’accusa della procura di Genova, il gruppo avrebbe orchestrato un sistema di favoritismi sotto forma di tangenti, sostenendo così il governo politico. Tra gli affari sotto esame, ci sono concessioni di aree portuali e pagamenti nascosti per spazi pubblicitari, come il maxi cartellone luminoso sul grattacielo più alto di Genova, spesso associato ad Esselunga.
Le accuse nei confronti del governatore Toti includono il presunto accettare promesse di finanziamenti da Aldo e Roberto Spinelli, totalizzando 74.100 euro in cambio di vari favori. Tra questi, la trasformazione di una spiaggia da pubblica a privata, l’accelerazione di pratiche edilizie di interesse dei Spinelli e l’approvazione del rinnovo di una concessione portuale di proprietà della Terminal Rinfuse Genova S.r.l., società controllata al 55% dalla famiglia Spinelli, un’affare che era pendente presso il Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
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