Tipi di calvizie maschile, quanti ne esistono e come riconoscerle
La caduta dei capelli negli uomini ha diverse cause e caratteristiche. Ecco una panoramica completa per riconoscere la calvizie maschile e intervenire di conseguenza.
La calvizie maschile è una condizione che, sebbene sia molto diffusa, non è inevitabile e tanto meno inarrestabile. Si può intervenire con successo contro questa problematica e lo dimostrano tutti i risultati e le testimonianze di uomini che si sono affidati a professionisti del settore, come ad esempio Istituto Helvetico Sanders, che da oltre trent’anni si occupa di calvizie maschile e femminile.
Tuttavia, è doveroso fare una precisazione. Non tutti i tipi di calvizie sono uguali: ne esistono molte tipologie, che cambiano a seconda della causa scatenante e che devono essere trattate di conseguenza. Ecco quali tipi di calvizie maschile esistono e come riconoscerle.
Tutti i tipi di calvizie maschile
Alopecia androgenetica
La più diffusa in assoluto è la calvizie causata dall’alopecia androgenetica, una condizione legata agli ormoni e fattori genetici. Colpisce il 70% degli uomini ed è possibile riconoscerla perché si verifica con modalità ben precise ed ha una progressione prevedibile.
- Dapprima si nota un diradamento dei capelli nella parte frontale, del vertice e della zona fronto-superiore.
- Segue un diradamento nelle zone temporali, da cui ha origine la caratteristica forma a M del taglio di capelli maschile.
- Il vertice e la zona fronto parietale si svuotano progressivamente finché, in fase avanzata, si uniscono lasciando scoperta gran parte della testa.
L’alopecia androgenetica comincia a manifestarsi già durante l’adolescenza: il ciclo di vita del capello si accorcia, si ha una progressiva depigmentazione e miniaturizzazione finché il capelli diventa talmente sottile e chiaro da non essere praticamente visibile.
Alopecia seborroica
In questo caso il fattore scatenante è un’eccessiva produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee del cuoio capelluto. L’alopecia seborroica si riconosce perché è caratterizzata da un’abbondante presenza di forfora grassa: questa, ostruendo i follicoli piliferi, compromette la normale nascita e crescita dei capelli. La produzione di sebo può essere regolata e normalizzata attraverso particolari trattamenti e prodotti, anche topici.
Alopecia da stress
Molto meno frequente è l’alopecia che deriva dallo stress e che si verifica quindi in periodi particolari, spesso in seguito a traumi o situazioni di forte ansia e carico emotivo. La buona notizia in questo caso è che si tratta di una condizione assolutamente temporanea: non appena lo stress si ridurrà, i capelli torneranno a seguire il loro normale ciclo di vita e la quantità di capelli persi sarà completamente rimpiazzata da nuovi capelli.
Alopecia da carenze alimentari
Anche in questo caso parliamo di una calvizie maschile molto poco frequente e che si risolve con opportuni integratori e con il ritorno ad una dieta completa ed equilibrata. Quando l’alimentazione non apporta la giusta quantità di vitamine, nutrienti, proteine e aminoacidi, elementi fondamentali per produrre la cheratina, i capelli possono cadere in numero più abbondante del normale e far pensare all’inizio di una calvizie.
Rimedi per l’alopecia androgenetica
Se in tutti gli altri casi si può parlare di condizioni temporanee, l’alopecia androgenetica è l’unica tipologia di calvizie maschile che, se non viene trattata, prosegue in modo progressivo fino alla perdita completa dei capelli. Per fortuna, è possibile intervenire con trattamenti topici se il follicolo è ancora recuperabile, e con il trapianto nei casi più gravi, per ritrovare una piena capigliatura.
Ovviamente, il primo step è individuare la causa che ha scatenato la perdita dei capelli: per questo motivo, Istituto Helvetico Sanders offre a tutti i propri pazienti il Test del DNA Hair Genetic, per individuare la tipologia di problematica in atto e trovare la soluzione più adatta.