“Tamarreide” programma omofobo? Lo stripper Manuel è gay?
La prima puntata del format “Tamarreide” è stata caratterizzata principalmente da striptease generali da parte degli otto concorrenti tra cui anche il mio preferito Carlo (e fin qui tutto ok) se non fosse per il fatto che è stata trasmessa senza alcuna censura e senza il minimo filtro e per giunta in prima serata.
Gli otto tamarri si sono esibiti guidati dallo spogliarellista Manuel. Potete quindi immaginare cosa è successo in tutta quella foga, le ragazze che osservavano quel tripudio di testosterone sono letteralmente stramazzate al suolo per l’eccitazione. Come dar loro torto? Anche io avrei fatto lo stesso!!!
Subito dopo l’esibizione però, da parte degli otto ragazzuoli, Spartaco (il coatto) si è lasciato andare a delle considerazioni decisamente poco piacevoli nei confronti dello spogliarellista Manuel: “Manuel è un pò effeminato. Sembrava un ricchione. Io non ho niente contro i ricchioni, però hanno fatto bene a urlargli frocio“. Mah, non ho parole!!! Voi che direste a un tipo del genere?!!?
Per trovare le risposte, sono andato a leggermi i commenti degli utenti del sito LEGGO che ha dedicato un articolo a questo programma. Direi che vi potreste unire al coro:
“Il messagio trasmesso dal programma tamarreide si riassume in poche parole, nullafacenti, analfabeti, donne facili e il mondo va avanti. PS. Che tristezza per chi lavora e studia una vita”
“Io ho pensato tanto ai genitori di questi imbecilli…..mi sono vergognata io per loro!!!”
“Sono un branco di trogloditi. La copia di Jersey Shore…”
“E’ un tarocco mal riuscito di Jersey Shore”
“La realtà è che sono dei falliti stratosferici… ho visto scimmie atteggiarsi e dialogare in miglior modo. Una trasmissione italiana con i sottotitoli dice tutto… poi, se questi sarebbero i punti di riferimento non mi sorprendo più di tanto, ci sono davvero molte persone con il cervello più piccolo dell’occhio di un coniglio.”
Intanto, Fiammetta Cicogna, oltre a ripetere ad oltranza “Non chiamateli ciuccini”, dice che non sono la copia di “Jersey Shore”.
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Marzio Maladenti
