“Shelter” – Storia di due surfisti innamorati
L’amore di due ragazzi fra le onde e una tavola da surf… Un colpo di fulmine firmato Jonah Markowitz.
Dopo l’eccellente “C.R.A.Z.Y.” (2005), ancora prima del riflessivo “Camminando sull’acqua” (2004), tenendo conto della miniserie americana “The Line of Beauty” (2006), del non troppo sentimentale “Summer Storm” (2004) e del troppo eccessivo “Shortbus“, nonché dell’indipendente “Loggerheads” (2005) e dell’exploit di “Eating Out 2 – Sloopy Seconds” (2006), viaggia nel mondo un nuovo film di grande qualità e che affronta la tematica gay: “Shelter“.
Firmato da Jonah Markowitz, assistente regista in pellicole come “Rocky Balboa” (2007), “Alpha Dog” (2006) e “Saw – L’enigmista” (2004), il film racconta la storia di Zach, interpretato dall’attore Trevor Wright, che metterà da parte le sue aspirazioni, la sua carriera e perfino la sua famiglia di fronte alla storia d’amore che intreccerà con un giovane surfista, conosciuto in estate, compiendo così una decisione che gli cambierà il resto della vita.
Nel cast, oltre a Wright (volto molto spesso presente anche nei telefilm americani trasmessi nel piccolo schermo italiano), ci sono anche: Brad Rowe, specializzato in pellicole e telefilm d’orrore, ma che qui ricoprirà il ruolo di Shaun, ragazzo per il quale Zach perderà la testa; Ross Thomas, altro attore prettamente televisivo e il fotomodello Albert Reed sbarcato da campagne fotografiche firmate Abercrombie & Fitch, Diesel, Arrow Clothing, American Crew, Cotton Field e Pacific Trail, nonché dai set fotografici di Tony Duran, Karl Simone, Bradford Brendon e molti altri ancora.
Alla luce delle precedenti pellicole gay (eccetto quelle nominate in testa all’articolo che per motivi differenti rimangono superbe), speriamo che non sia la solita scomoda favoletta che si vuole raccontare ai giovani omosessuali sul grande schermo.
F.S. Frau