Questo matrimonio non s’ha da… confermare!
Sabato scorso, a Padova, alle 11.40, di fronte al Consigliere comunale di Sinistra Laica, Alessandro Zan, due giovani uomini si sono sposati.
Pare che il fattaccio che anima le pagine de “Il Mattino di Padova” sia proprio questo: due omosessuali, Luigi e Andrea, si sono recati al Comune, poco prima di pranzo e, nella Sala Bresciani, si sono sposati di fronte a un funzionario comunale.
Ovviamente e immediatamente scoppiano le polemiche – come era naturale che fosse d’altronde – dall’ala cattolica della città che pare sia stata “urtata nella sua sensibilità” dalle nozze gay celebrate. Mi spiace… Magari gli hanno fatto passare la fame, dato l’orario del matrimonio…
Sta di fatto che lo zoccolo duro lo fa anche e proprio il Comune che per primo aveva promosso i “pacs alla padovana” e lo dichiara in un comunicato stampa dove scrive a chiare lettere che «iniziative come quelle promosse dal consigliere Zan rischiano di creare confusione nell’opinione pubblica e di non giovare affatto alla causa che si vuole difendere. Non è stato celebrato alcun matrimonio. C’è solo un matrimonio valido: quello previsto dalla Costituzione. Si è trattato di un’iniziativa politica che non ha nessun valore giuridico».
Confondere l’opinione pubblica o confondere la parte cattolica dell’opinione pubblica? C’è una bella differenza, mi sembra. Comunque, a quanto pare, a Padova, così come nel resto dell’Italia, le unioni fra gli omosessuali sembrano non rientrare fra le priorità. Sicuramente vengono dopo l’emergenza rifiuti di Napoli, o il favoloso stretto di Messina o il problema dell’immigrazione con cui ci fracassano i menischi a colpi di tg… Non so… C’è da dire che amo l’informazione del terrore e del catastrofismo allarmista, fa sembrare la vita più rosea a chi vive lontano e a chi non vede necessariamente lo straniero come un nemico…
Ma non divaghiamo. Si insinuano commenti sullo stesso Alessandro Zan, celebratore delle nozze. Il vicesindaco, Claudio Sinigaglia dice: «Tutti sanno bene che è pura scenografia che gli serve per affermare se stesso. La vera promozione dei diritti si fa seriamente».
Vorrei sapere come dal vicesindaco Sinigaglia. Finora non ho visto nessuna promozione dei diritti degli omosessuali da parte delle Istituzioni… soprattutto da quelle padovane. Vivo su Marte io o si mena il can per l’aia?
Il potere di questa Italia, a quanto pare, è tutta nelle mani dei parroci e della Chiesa Cattolica, ma Zan cosa dice a proposito? È presto detto: «Da dove nasce tutta questa paura? Credo che tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, abbiano il dovere di interrogarsi su questo sentimento di paura che spinge molte volte a escludere anziché comprendere. Non è stato celebrato nessun matrimonio gay, ma solo la consegna di un certificato anagrafico a una coppia di ragazzi. Una cerimonia sobria, laica e civile. Ho letto una poesia e augurato felicità a due ragazzi che si vogliono bene: cos’è che spaventa?»
Buone parole quelle di Zan, speriamo veritiere, poi continua: «L’Amministrazione ha affrontato con buon senso il problema dei diritti delle coppie di fatto. Lo ha fatto nel rispetto delle leggi e della Costituzione. Adesso affronti il problema del riconoscimento di una cittadinanza morale alle persone, omosessuali ed eterosessuali che vivono in coppie di fatto. Se un’altra coppia mi chiederà di celebrare la loro unione non mi sottrarrò dinanzi a ciò che considero un dovere morale. Il certificato di famiglia affettiva, approvato un anno e mezzo fa dal consiglio comunale, oltre a essere un riconoscimento ufficiale che può aiutare molte coppie nelle difficoltà quotidiane ha un valore simbolico in quanto riconosce il valore della coppia».
Tutti a Padova per farsi sposare da Zan?!?!
Mi chiedo se qualcuno abbia chiesto qualcosa ad Andrea e Luigi… Chissà come si sentiranno ora che sono più uniti…
F.S. Frau