Pietro Genovese quanto è colpevole per l’incidente di Corso Francia?
Pietro Genovese quanto è colpevole per l’incidente di Corso Francia? Gaia e Camilla, sabato notte, hanno attraversato la strada, corso Francia fuori dalle strisce pedonali e a semaforo verde per gli automobilisti. Il suv Renault Koleos di Pietro Genovese arrivava a 80 km orari. “Non mi sono proprio accorto di loro, non le ho viste”, ha dichiarato il ragazzo al pm. Ma il ragazzo è stato arrestato lo stesso. Pietro è agli arresti domiciliari durante i funerali delle due povere ragazze.
Pietro Genovese quanto è colpevole per l’incidente di Corso Francia?
In molti si chiedono quanto sia alta la responsabilità del ragazzo, Pietro Genovese, messa a paragone dell’azzardo delle due povere ragazze nell’attraversare fuori dalle strisce pedonali quella strada così pericolosa e transitata.
Le due sedicenni vengono travolte e l’impatto le sbalza una a 20 metri e l’altra a 25 dal punto in cui si trovavano per attraversare. Muoiono sul colpo. Pietro Genovese trecento metri dopo si ferma. E il giorno dopo dei funerali delle due ragazze a Il Messaggero un amico di Pietro che era con lui in macchina al momento dell’impatto fa delle dichiarazioni.
“Quelle due ragazze sono sbucate all’improvviso, correvano mano nella mano. Mi creda, era impossibile evitarle. Pioveva, era buio, ma ricordo perfettamente cos’è successo: ho visto due sagome apparire dal nulla e poi il corpo di una di loro rimbalzare sopra il cofano”
E ancora:
“Eravamo appena andati via da una cena a casa di amici al Fleming dove avevamo festeggiato il ritorno di un amico dall’Erasmus. Avevamo bevuto qualche bicchiere di vino, niente di più. Era da poco passata la mezzanotte – spiega Davide – e avevamo imboccato Corso Francia per andare verso il Treebar al Flaminio. Pietro guidava, io ero seduto accanto a lui e dietro di noi, sul sedile posteriore, c’era un altro nostro amico che al momento dell’incidente però stava mandando un messaggio con il cellulare e dice di non aver visto nulla”.
Su Corso Francia era appena scattato il semaforo verde e l’auto era ripartita da poco”. Poi gli attimi della tragedia: “Mentre passavamo davanti a una macchina che aveva rallentato alla nostra destra sono sbucate due sagome. Correvano. Credo volessero scavalcare il guardrail per raggiungere l’altro lato della strada. Ricordo di aver sentito un botto tremendo. E di aver visto una di loro sopra il cofano dell’auto. È successo tutto in una frazione di secondo. Il tempo di renderci conto di quello che era successo e accostare l’auto sulla destra, poco prima della rampa. Non potevamo inchiodare in mezzo alla strada. Dall’incidente al momento in cui ci siamo fermati saranno passati 5-10 secondi”