Peccati di gola, il cibo degli dei !
Come ci suggerisce il film “Chocolat” (tratto dall’omonimo romanzo di Joanne Harris) il cioccolato è un elemento magico, che riesce a raggiungere l’anima della persone, regala dolcezza e scalda il cuore.
E allora proviamo a rintracciare la storia di questo straordinario alimento, definito nel ‘700 dal naturalista svedese Linneo “Theobroma”, ovvero “cibo degli dei”.
La storia del cioccolato affonda le sue radici nel 600 a. c. nelle terre del Guatemala, dove l’antica civiltà dei Maya diede vita alla prima piantagione di cacao. Il nome del “nobile alimento” trae origine dal termine “chocolatl”, bevanda delle classi privilegiate, preparata mescolando la polvere dei semi tostati di cacao, acqua e spezie, molto aromatica e amarognola, a cui venivano riconosciute proprietà stimolanti e meravigliose, addirittura magiche.
Fu nel 1528 che il “conquistador” Cortez fece arrivare in Spagna i primi semi di cacao e nel ‘600 Anna d’Austria, portò a Parigi la sua cioccolata, dove divenne di gran moda negli ambienti aristocratici, diffondendosi poi nelle corti di tutta Europa. In Italia già nel 1606 si produceva cioccolato a Firenze, Venezia e Torino, dove il cacao giunse per merito di Emanuele Filiberto di Savoia.
L’affermazione del cioccolato solido, avvenne soltanto due secoli più tardi: nel 1802 il genovese Bozelli studiò una macchina per raffinare la pasta di cacao e miscelarla con zucchero e vaniglia e circa settant’anni dopo Rodolphe Lindt a Berna sviluppò un procedimento, il “concaggio”, per produrre il primo cioccolato fondente. All’inizio del XX secolo l’ingegno dei maestri cioccolatieri continuò a formulare nuove creazioni e in Italia comparsero marchi che tutti conosciamo: Perugina, Novi, Peyrano e Ferrero.
Oggi, grazie alle numerose tecniche di lavorazione si ottengono diversi tipi di cioccolata aromatizzata agli agrumi, allo zenzero, al peperoncino, alla cannella e alla fragola.
In Italia dal 2001 la si celebra con una manifestazione denominata Eurochocolate e la città per eccellenza resta Torino che, con il suo gianduiotto e la sua crema di nocciole piemonte né fa la capitale della lavorazione e della qualità. Basta osservare qualsiasi vetrina per scoprire che l’arte con cui si plasma il prodotto, regala forme bizzare: cellulari, spazzolini, strumenti di cucina, penne da scrittura, chiavi inglesi, delfini, orsacchiotti o cagnolini sono solo alcuni dei prodotti che si incontrano nelle cioccolaterie e pasticcerie torinesi. Accanto a tali figure primeggia la “pralineria” nobile nelle forme, quanto nell’ingrediente del ripieno: il cremino.
Fin qui l’uso più comune, ma da qualche tempo c’è chi la utilizza come cura di bellezza: massaggi e trattamenti per capelli. Sono le caratteristiche organolettiche della cioccolata e dei suoi effetti che vengono fatte penetrare attraverso la cute e l’olfatto. La cioccolata racchiude in sé la caffeina e la teobromina, che hanno un effetto positivo sulla concentrazione mentale e sulla prontezza psico-fisica agendo a livello cardiocircolatorio e muscolare.
Si, lo so state pensando che il cioccolato faccia male al vostro organismo e alla vostra linea, ma forse non sapete che è certamente un alimento altamente calorico (un etto di cioccolato fondente apporta 515 Kcal e un etto di cioccolato al latte 545 Kcal), ma caratterizzato da una rapida assimilabilità: è stato dimostrato come la durata di permanenza di 200 g di cacao nello stomaco, da una a due ore al massimo, sia una tra le più basse in assoluto; lo stesso tempo richiesto per vino, birra , acqua , tè e caffè. E ancora, il bassissimo contenuto di sodio nel cioccolato fondente, unitamente ad una buona presenza di potassio, è di particolare importanza per contrastare i problemi di ritenzione idrica, la cellulite e persino le patologie ipertensive arteriose.
A questo punto golosi “dell’oro marrone” non avete più scuse, ovunque voi siate in questo momento sedetevi e godetevi un buon pezzo di cioccolata.
TIPI DI CIOCCOLATO
Il cioccolato si può raggruppare in tre categorie principali.
– Il cioccolato fondente. E’ottenuto con pasta di cacao, burro di cacao e zucchero. La percentuale di burro di cacao è elevata ed il concaggio è spinto a fondo per conferire particolare finezza e un aspetto vellutato. La percentuale di cacao è proporzionale alla qualità, ed esistono in commercio prodotti con percentuali dal 70% al 99%. Deve avere un aspetto lucido ed un profumo intenso di cacao, con note speziate; in bocca, infatti, si deve sciogliere subito ed avere una consistenza appena sabbiosa, lasciando una nota persistente e qualche venatura amara e acida.
– Il cioccolato al latte. Viene prodotto con pasta di cacao, burro di cacao, zucchero e latte. Rispetto a quello fondente è più dolce, perché contiene meno cacao e più zuccheri; ha una consistenza, infatti, meno solida e meno plastica a causa della presenza dei grassi del latte, che hanno un punto di fusione più basso di quello del burro di cacao. Deve contenere almeno il 25% di cacao ed il 14% di latte intero o scremato, fresco o in polvere. Di fronte a questo tipo di cioccolato, si percepisce subito un odore vanigliato intenso, che si accompagna spesso al caramello ed al miele e, naturalmente, il profumo del latte. In un buon cioccolato il gusto di latte e vaniglia non deve prevalere, e la sequenza percepita al palato si può riassumere in dolce-acido-amaro.
– Il cioccolato bianco. E’ composto da zucchero, burro di cacao e latte in polvere, in percentuale fissata per legge, e deve essere esente da materie coloranti. Il cioccolato bianco, non contenendo cacao nella sua forma secca, non potrebbe essere definito propriamente cioccolato, ha una superficie liscia, color avorio, con un intenso profumo di vaniglia.
QUALCHE LUOGO CMUNE DA SFATARE
E’ vero che fa venire i brufoli?
No, non è provato, nonostante si siano condotti molti studi, non si sono mai trovati legami fra l’acne ed un qualsiasi alimento. E’ vero che i grassi e gli zuccheri sono nemici della pelle, ma gli studi effettuati da parte di dermatologi e dietologi su campioni di “volontari” costretti a mangiare cioccolato, non hanno dimostrato l’insorgere di questi spiacevoli in estetismi cutanei.
L’elisir d’amore?
Secondo alcuni studi vi sono sostanze di tipo afrodisiaco nel peperoncino, nelle ostriche, nei crostacei, nel tartufo e persino nella polenta, in quanto contengono particolari molecole, precursori chimici dell’innamoramento, presenti anche nel cioccolato. Nella realtà però bisognerebbe mangiare in gran quantità questi cibi: soltanto così, infatti, può alzarsi il livello della dopamina nel nostro cervello.
Combatte l’invecchiamento?
Si il cioccolato è un aiuto. E’ stato dimostrato che persone sane, che avevano mangiato quotidianamente per due settimane una piccola quantità di cioccolato fondente, ne hanno tratto sostanziali benefici per la funzione arteriosa. Ovvero i radicali liberi sono le molecole che producono un invecchiamento precoce, agendo in modo distruttivo sulle cellule, ossidando il nostro organismo. Il cacao è ricco di flovanoidi con proprietà antiossidanti combatte tale fenomeno e i migliori risultati si ottengono, proprio, quando la tavoletta contiene una percentuale di cacao superiore al 70%.
Terapeuta per l’umore
Nel corso della storia sono sempre state considerate positivamente le proprietà toniche che il cacao può offrire all’organismo umano; la presenza di serotonina, sebbene in concentrazioni modeste, può indurre ad un miglioramento dell’umore.
Calorie
Fa ingrassare?
“Non vi sono sostanze tossiche, soltanto dosi tossiche” ha scritto Paracelo: in effetti, questo si adegua, perfettamente, al cioccolato. Tutto dipende dalla quantità che se ne fa uso.
Il medico francese Montignac distingue la popolazione in tre categorie:
–
i magri, che possono mangiare cioccolato a volontà, cercando di scegliere quello con la percentuale meno alta di zucchero;
–
gli obesi, che devono fare molta attenzione; per loro, infatti, è meglio raggiungere il peso forma e poi reintrodurlo nella dieta,
–
i dimagriti, se per loro il recisero del peso forma è avvenuto in modo corretto, la secrezione dell’insulina da parte del pancreas non avverrà più in modo anarchico ed un amodica quantità non ne danneggerà il mantenimento.
Le calorie presenti in 100g di cioccolato sono:
fondente: 545 Kcal
al latte: 568 KcaL
gianduia: 510 Kcal
Per i cani e gatti?
Ai nostri amici quattro zampe, il cioccolato fa male, per loro è tossico.
Una sostanza contenuta, agendo sul cuore del fido amico provoca aritmia e tachicardia, oltre a nervosismo ed irritabilità..
Colesterolo
Può aiutare a ridurlo?
Si, sia la polvere di cacao sia il cioccolato fondente possono aiutare a ridurre il tasso di colesterolo nel sangue fino al 10%. Questo è possibile perché il cioccolato è ricco di polifenoli, che hanno una buona azione antiossidante. Cento grammi di cioccolato fondente al giorno abbassano la pressione sanguigna e diminuiscono di un quinto il pericolo di essere colpiti da infarto. Nel 2004 è stato pubblicato uno studio sul “British Medical Journal” che consigliava una dieta miracolosa per ridurre i rischi di infarto ed allungare la vita, basata su questi cibi: pesce, aglio, verdure, frutta, mandorle, cioccolato fondente ed un bicchiere di vino.
La quantità di colesterolo contenuta in 100g di cioccolato è la seguente:
– fondente: 0
– al latte: 16
– gianduia: 16
Il cacao serve anche per i prodotti di profumeria?
Si, il cacao è sempre stato usato dall’industria cosmetica per le proprietà emollienti del suo burro. Rossetti, creme emollienti, lucidalabbra ed, ultimamente, anche profumi si sono ispirati al cacao ed ai suoi aromi, ed esiste una cioccolatoterapia di bellezza che viene proposta da tante beauty farm in tutto il mondo, che prevede massaggi, impacchi e peeling. E, proprio per sfatare il luogo comune che il cioccolato fa ingrassare, è stato anche inventato un trattamento choco slim che, grazie alle qualità liporiduttrici di teobromina e caffeina, aiuta nella scomparsa di accumuli di grasso e pelle a buccia d’arancia.
Dipendenza
Provoca assuefazione come una droga?
No, nonostante si senta dire che la cioccolata è una droga, le sostanze contenute nel cacao non provocano dipendenza. E’ vero che nel cioccolato è presente l’anandamide, sostanza che provoca dipendenza, ma per ottenere un effetto droga, la sua concentrazione dovrebbe essere centomila volta superiore alla quantità presente.
di Cristian Balbis