Niccolò Fabi contro Sanremo: “Vogliono solo la mia storia”
fa indignare la logica sanremese, che è la stessa della televisione del dolore. E a parlarne è Niccolò Fabi che si scaglia contro il Festival di Sanremo, colpevole di averlo abbandonato, ma soprattutto di averlo ricontattato solo dopo la morte della figlia Lulù.
“Ho spesso la sensazione di essere in controtempo rispetto al ritmo delle cose. Due anni fa ero forte, con una canzone che diceva esattamente quello che volevo dire e dei risvegli che erano esattamente quelli che volevo vivere. Con orgoglio e convinzione ho cercato di fare ascoltare Solo un uomo attraverso il Festival di Sanremo a più persone possibili. Ma nel 2009 al Festival di Sanremo non serviva Solo un uomo. È stata una delusione. Due anni dopo il festival di Sanremo vuole una mia canzone, o forse vuole me e la mia storia. Credo alla vicinanza di Gianni Morandi, molto meno alla ragione televisiva. Non ho nessuna canzone che sarei in grado di cantare su quel palcoscenico, non so ancora cosa di nuovo potrà scrivere la mia penna né cosa vorrà cantare la mia voce”.
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Lo zio Nico