“Natale a Rio” – A cast depurato corrisponde anche una depurazione verbale?
Come ogni Natale, puntuale come l’autocertificazione delle tasse universitarie o che so io, arriva il cinepanettone di quest’anno: “Natale a Rio”!
Al timone Neri Parenti (regista che ha raccolto parte dell’eredità della saga cinematografica di “Fantozzi”), mentre a bordo di una nave di parolacce, equivoci, doppi sensi e avventure c’è un cast che pare più depurato rispetto ai precedenti capitoli natalizi.
Non manca il sempre presente Christian De Sica che conferma di riuscire ben a lavorare con Massimo Ghini, dopo la chiusura del difficile rapporto con lo storico amico Massimo Boldi. A seguire arrivano Fabio De Luigi e Michelle Hunziker che remori della loro esperienza recitativa comune nella sitcom “Love Bugs” tornano a giocare nelle loro schermaglie amorose. New entry sono invece Paolo Conticini, grande amico di De Sica (cui ci siamo occupati più e più volte) e Ludovico Fremont, arrivato dritto dritto dal telefilm “I Cesaroni”.
Trama? Partiamo da quella di De Sica e Ghini che hanno organizzato per le feste natalizie un bel viaggio in Brasile, senza sapere però che anche le loro rispettive mogli e i loro rispettivi figli hanno fatto altrettanto. Data l’omonimia fra padri e figli, i quattro si invertono le vacanze. Così a dormire negli ostelli ci finiscono i padri, mentre ai figli capita la suite di lusso! Altra storia a sé è quella De Luigi-Hunziker, dove i due vestono i ruoli di due colleghi di lavoro. Fabio è da sempre innamorato di Michelle, ma lei è invece fidanzata con Conticini. Per un errore, lui si illude di poter passare con lei le vacanze invernali a Rio de Janeiro e la segue nell’America Latina. Ma il destino gli riserva una grande occasione: dato che il fidanzato di Michelle si dimostra essere poco fedele, per non sfigurare di fronte alla sua famiglia che da tempo vive in Brasile, Michelle chiede a Fabio di fingersi il suo futuro compagno…
Che una depurazione del cast, dal quale sono stati eliminati attori come Biagio Izzo, Enzo Salvi e i Fichi d’India corrisponda a una depurazione della sceneggiatura e quindi a qualche battuta volgare in meno? Beh se per una volta non facessero ridere con rutti e scoreggie sarebbe un bel regalo di Natale!
F.S. Frau