Michael Jackson si sarebbe suicidato
Si apre oggi il processo contro il dottor Conrad Murray, medico di Michael Jackson accusato del suo omicidio involontario.
Secondo l’accusa, Murray avrebbe somministrato a Michael Jackson un’overdose di anestetico Propofol che lo ha portato alla morte il 25 giugno del 2009. “Michael Jackson si è fidato, sbagliando, del dottor Conrad Murray e ciò gli è costato la vita. Murray ha più volte agito in modo molto negligente, rifiutando di perdersi cura in modo appropriato del suo paziente. Sono state le ripetute azioni da medico incompetente e impreparato a portare Michael Jackson alla morte“, ha detto il pubblico ministero David Walgren all’apertuta dell’udienza, sottolineando inoltre che durante il periodo in cui Murray operava presso Jackson non avesse nemmeno una specializzazione certificata e che, quindi, non fosse un medico. Durante il processo è già stata ascoltata la voce di Michael Jackson registrata il 10 maggio 2009 sull’iPhone di Murray, all’interno della quale il re del pop sotto l’effetto di sedativi, esprimeva il suo desiderio di essere definito dalla Storia e dal pubblico come il più grande intrattenitore del mondo.
Secondo la difesa, invece, Jackson si sarebbe suicidato inghiottendo un’altra dose di Propofol mentre Murray era in bagno. A quel punto, Murray avrebbe trovato Jackson in stato di incoscienza alle 11.56 del mattino del 25 giugno, ma non avrebbe chiamato il 911 prima delle 12.20. Inoltre, una volta accompagnato il paziente al pronto soccorso, non avrebbe detto ai dottori di avere somministrato a Jackson il Propofol.
Al processo, sono presenti tutti i fratelli di Michael Jackson.
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Lo zio Nico