Ma quali appeal symbol gay! Per essere conturbante al cinema ci vuole la scena giusta!

La riflessione cinematografica è quella di tgcom che, nelle sue pagine riguardanti lo spettacolo, asserisce che i recenti appeal symbol diventano tali solo dopo aver recitato un ruolo gay. Ma è davvero la nuova tendenza del cinema? Noi pensiamo di no e vi spieghiamo il perchè.

Facciamo qualche nome, visto che lo fanno anche loro. Sean Penn, dopo il ruolo dell’attivista gay Harvey Milk nell’omonimo film (Milk) di Gus van Sant vince l’Oscar, ma questo non lo ha spinto a diventare un appeal symbol… Forse lo era un tempo, negli Anni Ottanta-Novanta, quando il suo nome si legò nel vincolo del matrimonio a quello di Madonna, ma non di certo ora. Altro nome fatto da tgcom è quello di Colin Firth che, interpretando il protagonista omosessuale di A single Man di Tom Ford, ottiene la Coppa Volpi a Venezia. E per quanto Colin Firth abbia un bel fondoschiena, è quanto di più lontano da un appeal symbol britannico. Altro nome: Ewan McGregor. L’attore di Trainspotting, che tgcom addirittura afferma essere IRLANDESE, quando invece è SCOZZESE, potrebbe avere lo stesso destino dei suoi colleghi suddetti ora che si appresta ad arrivare sul nostro grande schermo con la pellicola Il mago della truffa, accanto a Jim Carrey. Noi non lo crediamo possibile. Ewan McGregor non è mai stato un appeal symbol e non sarà certo questo film a renderlo tale. Febbre gay a Hollywood? Sicuramente!!! Si dice che Brad Pitt stia cercando disperatamente un ruolo gay da interpretare, mentre Zac Efron, l’idolo della Disney, sarebbe in trattative per interpretare il tuolo dei gemelli Robert e Ricforte Dupont in Factory Boy, all’interno del quale si racconta il rapporto omosessuale fra i due fratelli e l’artista Andy Warhol. Non va certo diversamente a casa nostra, dove i ruoli gay vanno a ruba come il pane. Luca Argentero, per esempio, ne ha addirittura fatti due: il primo in Saturno contro e il secondo in Diverso da chi?, seguono a ruota Riccardo Scamarcio e Alessandro Preziosi in Mine vaganti, ma anche Filippo Nigro (aggiungiamo noi). Ma sul serio avere ruoli gay porta a essere appeal symbol? La risposta è no, anzi è proprio vero il contrario. Pensate alla carriera di Brad Pitt. Mai un ruolo ambiguo sessualmente in tutta la sua filmografia (neanche in Troy nelle vesti di Achille, dove era tutt’altro che ossessionato da Patroclo e tutt’altro che gay, infatti in una scena va a letto con due donne, quale gay lo farebbe?!?!) ed è ancora uno che quando lo si nomina fa venire i brividi caldi. Pensate anche a Mickey Rourke! Per far diventare appeal symbol qualcuno, non servono ruoli omosessuali, ma scene abbastanza conturbante da entrare nella mente dello spettatore. Vi facciamo due esempi lampanti? Rispondete alla nostra domanda. Non è forse vero che Brad Pitt è diventato improvvisamente il ragazzo più conturbante del cinema Anni Novanta dopo la scena di seso vestito da cowboy in Thelma e Louise? E non è forse altrettanto vero che Mickey Rourke lo ha preceduto grazie a Nove settimane e mezzo? Questa è l’evoluzione da comune attore a appeal symbol. L’omosessualità non c’entra nulla. E siamo prontissimi a farvi altri numerosi esempi.

Fonte|TGCOM
Foto|Google

Lo zio Nico

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