Libri Gianrico Carofiglio e quella pernacchia in pubblico
Libri Gianrico Carofiglio e quella pernacchia in pubblico. Oggi parliamo anche di libri e di uno degli scrittori che ci piace leggere, ovvero Gianrico Carofiglio. Scrittore ma anche spesso opinionista in molti trasmissioni Tv che hanno a che fare con la politica, Carofiglio ha raccontato su Twitter un brutto episodio che gli è capitato.
Libri Gianrico Carofiglio e quella pernacchia in pubblico
Qualcuno che politicamente non la pensa come lui? Qualcuno a cui non piacciono i suoi libri? Chissà, sta di fatto che Carofiglio ha ricevuto una pernacchia per strada. Ecco cosa ha raccontato lo scrittore su twitter.
“Centro di Roma. Sento chiamare alle mie spalle:”Gianrico, Gianrico…” Poi parte una pernacchia ben fatta. L’autore si dilegua. Dopo un attimo di disappunto penso che in realtà devo essergli grato: una buona pernacchia è un eccellente antidoto in certi momenti, certi periodi.”
Centro di Roma. Sento chiamare alle mie spalle:”Gianrico, Gianrico…”
Poi parte una pernacchia ben fatta. L’autore si dilegua. Dopo un attimo di disappunto penso che in realtà devo essergli grato: una buona pernacchia è un eccellente antidoto in certi momenti, certi periodi.— Gianrico Carofiglio (@GianricoCarof) November 27, 2019
L’ultimo libro di Carofiglio, La misura del tempo
Tanti anni prima Lorenza era una ragazza bella e insopportabile, dal fascino abbagliante. La donna che un pomeriggio di fine inverno Guido Guerrieri si trova di fronte nello studio non le assomiglia. Non ha nulla della lucentezza di allora, è diventata una donna opaca. Gli anni hanno infierito su di lei e, come se non bastasse, il figlio Iacopo è in carcere per omicidio volontario. Guido è tutt’altro che convinto, ma accetta lo stesso il caso; forse anche per rendere un malinconico omaggio ai fantasmi, ai privilegi perduti della giovinezza. Comincia così, quasi controvoglia, una sfida processuale ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio nei meandri della giustizia, insidiosi e a volte letali. Una scrittura inesorabile e piena di compassione, in equilibrio fra il racconto giudiziario – distillato purissimo della vicenda umana – e le note dolenti del tempo che trascorre e si consuma.