L’ex bomber Pruzzo: “Cosa mi resta della mia carriera? Penso al suicidio”

Una confessione improvvisa e anche molto amara quella del’ex bomber di Genoa, Fiorentina e Roma. Roberto Pruzzo ha lasciato basiti tutti i suoi storici fan e il mondo del calcio di oggi. “Penso al suicidio“, ha detto.

E ancora: “Il calcio? Noioso, ma in realtà non mi è mai piaciuto. Mi sono dovuto appassionare per forza”. “Cosa mi resta della mia carriera da centravanti? I gol sbagliati e le sconfitte. Delle vittorie ho goduto poco, perché sono subito volate via. Le sconfitte no, sono rimaste qui. E ancora ci combatto. La retrocessione in B del Genoa causata anche da un mio rigore sbagliato e la finale di Coppa Campioni persa con il Liverpool (nonostante il mio gol…) ancora mi vengono a trovare ogni tanto”. Tutto qusto scritto nero su bianco nella sua autobiografia…Una vita difficile, a tratti cupa che porta tutto a galla…

“Le vittorie sono volate via, sono rimaste solo le sconfitte. Ogni tanto mi viene a trovare l’uomo nero e penso che sia giunto il momento di togliermi dai coglioni. Poi per fortuna arrivano gli amici”.

Rivelazioni davvero shock che, ripetiamo, hanno lasciato il mondo del calcio con l’amaro in bocca.

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Ma chi è Pruzzo?
Cresciuto nelle giovanili del Genoa fece il suo esordio in Serie A il 2 dicembre 1973 nella partita contro il Cesena, terminata 1-1. Da giovane non pensava di divenire calciatore, tanto che l’allora presidente Fossati faticò per convincerlo a firmare il contratto.

Realizzò la sua prima rete in Serie A proprio contro la squadra in cui giocò successivamente, la Roma, il 3 ottobre 1976 (2-2) anche se la rete più importante in maglia rossoblu risale al 13 marzo 1977 quando, di testa, segnò il gol-vittoria nel derby stracittadino.

Con i Grifoni disputò 5 stagioni di cui 3 nella massima serie e 2 in Serie B collezionando ben 143 presenze e 57 gol (media 0.40 gol/partita) e divenendo anche capocannoniere della Serie B nella stagione 1975-1976. Fu uno dei bomber del Genoa più prolifici di tutti i tempi insieme a Diego Milito (media 0.59 g/p), Tomáš Skuhravý (media 0.36 g/p) e Carlos Aguilera (media 0.34 g/p).

Fu proprio nel Genoa che l’attaccante guadagnò l’appellativo di O Rey di Crocefieschi.

Pruzzo venne ceduto alla squadra capitolina nell’estate del 1978 per l’importante cifra di 3 miliardi di lire più il passaggio in rossoblu del giovane Bruno Conti. Il 20 settembre 2012 è stato tra i primi 11 giocatori ad essere inserito nella hall of fame ufficiale del club giallorosso…

Dal 2011 ha collaborato con lo staff tecnico e dirigenziale della P.G.S. Don Bosco Genzano di Roma mentre dall’ottobre 2012 al settembre 2014 ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo nel Savona. La squadra, dopo aver conquistato la promozione in Lega Pro Prima Divisione nella stagione 2012-13, l’anno successivo ha mancato per poco il passaggio in Serie B.

 

Via |Tgcom.it – Foto |insideroma.com

Red

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