Leo Gullotta: “Dissero che non potevo fare Don Puglisi perchè ero gay”

L’omosessualità non è ancora ben vista in Italia. E l’attore, perchè omosessuale, ha dovuto rinunciare al ruolo di Don Puglisi.

Leo Gullotta nasce a Catania il 9 gennaio 1946. Già in tenera età sognava di esibirsi nel mondo dello spettacolo, era il suo più grande sogno. Da giovanissimo, intorno agli Anni Settanta, si spostò a Roma, dove riuscì a trovare il suo primo vero sbocco nel mondo della televisione come cabarettista e diventando, a tutti gli effetti, uno dei personaggi più controversi e simpatici della tv italiana. Nel 1983, ricevette il Nastro d’Argento come attore non protagonista nel film, diretto da Nanni Loy, “Mi manda Picone”. Noi, però, adoriamo molto di più le sue versioni televisive di Raffaella Carrà, Simona Ventura e Maria De Filippi. Ma non di solo Bagaglino può vivere un grandioso interprete come lui.

Facendo un rapido passettino in avanti, l’artista si dichiara espressamente contro il teatro e il cinema di questi ultimi dieci anni. Il motivo è che i produttori che amanano il proprio lavoro non esistono più. Sono tutti più impegnati a farsi scegliere gli attori dagli sponsor. E i bravi attori, quelli veri e di talento, nonostante la giovane età, non vengono nemmeno presi in considerazione. Dopo l’attacco palese al mondo del cinema e del teatro, e il turno dell’ipocrisia italiana. Dopo la morte di Lucio Dalla, Gullotta si è sentito in dovere di chiarire la propria opinione sul paese bigotto nel quale viviamo. La stampa, come anche i media, hanno definito “collaboratore” il compagno di vita del cantante. Ed è proprio da qui che arriva la nuova notizia: gli dissero di non volerlo nel ruolo cinematografico di Don Puglisi perchè era omosessuale e, al suo posto, scelsero Luca Zingaretti che, infatti, recitò nella pellicola “Alla luce del sole”.

Foto|Google

Marzio Maladenti

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