L’amore omosessuale de “Il corpo odiato” di Nicola Lecca
Arriva nelle librerie italiana un nuovo libro a tematica gay. Parliamo di “Il corpo odiato” firmato da Nicola Lecca, finalista del Premio Strega per “Concerti senza orchestra”.
Lodato da REPUBBLICA e da FAHRENEIT, “Il corpo odiato” è l’ultima fatica di Nicola Lecca, scrittore cagliaritano che racconta la fuga parigina del diciannovenne Gabriele dove potrà finalmente compiere quel difficile passo che gli consentirà di liberarsi dei dettami borghesi e accettare se stesso, perfezionando il suo corpo, ma soprattutto i suoi desideri volti al genere del suo stesso seso. “Questo romanzo è il diario preciso, metodico e implacabile di una guerra: quella di un giovane uomo contro se stesso, contro i propri desideri più profondi, e, soprattutto, contro la propria “imperfezione”. Passo dopo passo, attraverso pagine scritte con strenua onestà, assistiamo al consumarsi del corpo di Gabriele, costretto alla rinuncia del cibo e al tormento di un’attività fisica portata all’estremo nel tentativo di accettarsi e di assomigliare sempre più all’irraggiungibile immagine interiore che egli ha di sé. Partecipiamo a momenti di cupo scoraggiamento, di rabbia e perfino di disgusto, ma anche ad attimi di gioia pura e di ritrovata pienezza, troppo spesso avvelenati da un senso di colpa sempre presente, inesorabile. Così le notti proibite e sconvolgenti trascorse al Théatre de la Princesse – la discoteca di place de la Bastille che Gabriele frequenta – sono seguite con regolarità da una delusione amara e da lunghi periodi di reclusione nella “camera iperbarica”, come lui chiama il luogo in cui si raggomitola alla ricerca di un senso, di un equilibrio che gli consenta di dar vita alle sue pulsioni senza rimanerne travolto e ucciso. Attenzione, però: questa non è una lotta contro il pregiudizio degli altri, né contro i costumi sociali. Più semplicemente, è la lotta che ciascuno di noi sperimenta contro di sé, quando non è in grado di accettarsi davvero, di volersi bene e di trovare l’equilibrio fra le opposte forze della felicità e dell’ambizione“.
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Lo zio Nico