La nuova castità maschile
C’è la versione “fisicata” e “palestrata”, apposta per attrarre compagnie femminili (o maschile) e c’è chi scappa, per evitare di farsi spezzare il cuore un’altra volta.
Sabina Minardi firma un articolo sull’Espresso sulla castità maschile, fenomeno ormai sempre più alla moda. Dalla religiosa astinenza dalle tentazioni della carne al laicissimo black-out di chi è troppo stressato per mettersi in gioco tra le lenzuola. E così gli uomini inaccessibili per scelta sono un fenomeno sempre più ingombrante: atleti o sciamani, promessi sposi o fidanzati delusi, maschi ispirati dalle ragioni più diverse.
Dal calciatore brasiliano Kakà, arrivato vergine al matrimonio ad una Magic Johnson sopravvissuto all’Aids, che suggerisce un’astinenza perpetua. Ed ancora la castità per non distrarsi da un obiettivo sportivo, come ha da poco confessato il pilota Jorge Lorenzo in pieno Moto Gp o per riprendersi da una vita caratterizzata da un’overdose di seso, come per il cantante Lenny Kravitz, al terzo anno di una sbandierata e felice castità.
Ad indagare questo comportamento è ora Elisabeth Abbott, con un mastodontico saggio in uscita per Mondadori, dal titolo “Storia della Castità”. Esperta di coppie, amanti incluse, l’autrice canadese ha lavorato per più di un lustro a questo libro, nello sforzo di descrivere quante più situazioni è possibile. E lei stessa, nel frattempo, ha scelto la strada dell’astinenza sessuale. Il risultato è un viaggio all’interno di un’ossessione, di una rinuncia, di una condizione che ha modellato intere vite, religiose e laiche.
Un fenomeno che oggi fa parlare dell’asessualità come di una nuova identità sessuale.
Il seso oggi è diventato un fenomeno troppo complesso per gli uomini, a quanto pare. Perfezione fisica e performance eccellenti li inducono ad evitare incontri erotici, perchè preoccupati del giudizio o della non riuscita. L’aggressività femminile, poi, dà il colpo di grazia: le donne sono diventate troppo esigenti in fatto di seso e così la castità diventa un rifugio, l’espressione estrema di una barriera emozionale che li trattiene dal mettersi in gioco. Ma – fa notare il filosofo Leonardo Arena – il seso non è solo quello che si consuma a letto ed il desiderio non si esprime solo nell’amplesso.
In molte culture ci sono tante attività espressione di sessualità: le cosiddette perversioni o i feticismi, scambi mediati da oggetti. Non si parla di castità, quindi, ma di desiderio soddisfatto in altre forme. “La nuova castità può aiutare l’uomo a scoprire forme alternative di rapporti interpersonali – ha dichiarato la Abbott. A confermare le teorie suddette, le ultime affermazioni del difensore juventino Legrottaglie, casto per ragioni spirituali: “prima se non andavo con una donna ogni 4 o 5 giorni venivo colto dal panico. Ora non mi importa più. Non faccio seso non perchè non mi piacciono le donne, ma perchè aspetto quella giusta”.
Via| Julienews