Jovanotti Safari Tour, a Rimini lo straordinario primo concerto
Metti una sera, anzi una notte a cena con Lorenzo “Jovanotti” Cherubini, all’una al suo conturbanteel, dopo lo straordinario concerto d’apertura del “Safari tour” 2008 al ‘105 Stadium’ di Rimini, che ha mandato in visibilio un pubblico attentissimo ed entusiasta del nuovo show.
Ma lui, 41 anni, il calo di zuccheri non lo sente ancora e parla volentieri del suo nuovo spettacolo, per oltre 50 minuti. “Il suono ti deve stordire – continua Jovanotti – è un modo per prevedere il futuro. In realtà è tutto un gioco, anche il finale del concerto dedicato a Modugno, dove usciamo sul palco tutti eleganti. Uno show faticoso, che comincia molto da rockstar: immagini dal camerino e poi si entra nella recita del rock’n roll.
Con tanto di giacca elettrica che ho preso dal film ‘Il cavaliere elettrico’: sono led potentissimi. Mi sento come l’Uomo Ragno”. Anche l’amico Valentino Rossi (con cui va in moto in fuoristrada: ‘Mi ha fatto un gran piacere che sia venuto, sono un suo fan, per me e’ il più grande sportivo della nostra generazioné) era sotto il palco sabato sera ad applaudirlo e ha potuto gustarsi la versione di Cherubini della “Rimini” di De André.
Canterò in ogni città un pezzo che nessuno si aspetta. Cosi come ci sono delle immagini forti che scorrono sullo schermo alle mie spalle, come alcune fucilazioni. E’ una ‘raccolta’ che abbiamo fatto attraverso YouTube: dato che abbiamo questo schermo molto definito, lo abbiamo usato come fonte di luce per ottenere un effetto-choc. Abbiamo fatto degli innesti potenti, ma minimalisti. Ho cercato di fare uno show per mettere in scena quello che mi piace”
‘Buonanotte babbo’, lo saluta la figlioletta assonnata. Un bacio alla bambina e il fiume in piena riprende: “Il mio – continua Lorenzo – è sempre un atto d’amore verso la musica che riesce ad armonizzare, ma attraverso la tecnologia. Per esempio il mio omaggio a Modugno: lui è il più grande di tutti.
E’ stato la partenza della canzone d’autore italiana. Ma è tutta la musica che per me serve a dare segnali, a piantare alberi, si potrebbe dire. Ecco anche il perché dello show a impatto zero in collaborazione con l’Enel. E sono interessato a tutte le forme di energia, anche il nucleare: ma bisogna approfondire, conoscere”.
E il contatto con la gente?
‘Un pubblico mitico a Rimini, erano gia’ lì, non c’é stato bisogno di conquistarli, sono loro che hanno conquistato me. Ma ormai per fortuna accade ovunque. Mi piace che nei miei concerti si rida anche, con senso del gioco. Allora ho detto: perché non vestiamo i cameramen da animali? Ma sarebbero morti di caldo, sotto quelle luci. Però l’idea è quella di allargare la visione, senza più politica: una scelta precisa che è per me un’evoluzione. Significanti e non significati: ho lavorato sull’emozione, sul mitos, sull’intuito, sull’istinto. Una mia maniera di dare un segnale di presenza, di presa di posizione sociale. E per questo ho pensato ad un palco non-fallico, ma che richiamasse l’antenato dell’uomo, il gorilla”.
Ma Jovanotti pensa ancora positivo?
“Io stimo molto Veltroni; però è successo qualcosa e perciò non sono totalmente deluso di come è andata. Ha fatto un grande lavoro anche se non ha raccolto i risultati che si aspettava. Ma è giovane e potrà essere in futuro un ottimo capo del governo. Ma la musica non è né di destra né di sinistra. Mi fa piacere anche che Bondi mi apprezzi, lo dico sinceramente”.
E il tuo futuro? ‘Voglio tornare a fare pezzi festaioli, ma ora il tempo e’ sospeso, quando sono in tour non riesco neanche a leggere un libro. Vorrei arrivare a fare uno show potente come Springsteen o gli U2. Ma anche avere il tour esaurito in prevendita va bene, è una libidine così come in passato è stato bello per me essere n.1 in classifica contemporaneamente in Israele e in Palestina. Ora uscirà il nuovo singolo “Safari” con il video girato a Rio de Janeiro, per me molto bello”.
Via| Ansa