Will Smith, Io sono leggenda
“Io sono leggenda” è stato uno dei film scelti da me medesimo, in riunione telefonica con alcuni amici (alte menti cinematografiche e non solo italiane), per essere visto sabato.
Il protagonista lo avevamo conosciuto come Willy il principe di Bel Air, oggi l’ex rapper ha fatto strada, passando anche per alcune nomination all’Oscar e una grande amicizia con il regista italiano Gabriele Muccino.
Oggi, è… una leggenda paradisiaca. Interpreta infatti, direttamente dall’adattamento del libro d’orrore del grande (grandissimo) Matheson: “Io sono leggenda”, pellicola a metà strada fra l’action e l’horror che descrive un mondo privo dei suoi abitanti, purtroppo messi in ginocchio da un terribile virus – inizialmente originato come una possibile cura contro il cancro – che ha portato l’umanità a trasformarsi in crudeli e assetati (di sangue) individui, dotati di una forza sovrumana, più simili ai vampiri che alla loro specie. L’unico sopravvissuto è proprio il bel Smith che, assieme al suo cane, cerca disperatamente una cura contro questo male. Una New York quasi lussureggiante, una lotta come non la si vedeva più fai tempi delle caverne, molte scene filmate in digitale e poi lui che con quelle sue orecchie a sventola è davvero carino.