Intervista a Centomo
Per cominciare, anche a costo di sembrarti un ruffiano del cavolo (ma non importa), complimenti per il secondo posto sanremese! Che cosa hai pensato quando hai sentito il tuo nome fra i vincitori?
GRAZIE!!!!!! E’ stata una sensazione bellissima! Non ci credevo e quando me l’hanno comunicato sono scoppiato a piangere come un bambino!!!
Partiamo proprio da Sanremo. Sei convinto di avere dato il meglio delle tue possibilità sul palco dell’Ariston? Non hai, insomma, qualche rimpianto sulla tua performance? Non vorremo mai, che data la canzone che hai presentato, ti dicessi un giorno: “Mannaggia! Se avessi fatto così forse allora…”
Beh, sul martedì non ho nulla da ridire… Mi sono piaciuto e mi sono divertito; sull’esibizione di venerdì forse avrei potuto fare meglio ma, è andata comunque benissimo. E la classifica finale è stata giusta! Tifavo per Fabrizio che avevo subito dato per vincitore e così è stato!
Durante la kermesse sanremese hai stretto amicizia con qualcuno dei tuoi colleghi cantanti?
Sinceramente eravamo in sintonia tra tutti, ma quelli con cui ho legato maggiormente sono i Pquadro… si è creato un bellissimo rapporto! Avevo avuto modo di conoscerli gia prima durante le fasi di SANREMOLAB , che è il concorso dal quale proveniamo!
Capisco, parliamo di musica: “Viaggiando dentro questo silenzio che, sai com’è, a volte un brivido o una poesia non c’è”, sono parole de “Bivio”, la canzone che hai donato con molta generosità a chi ha saputo, potuto e voluto ascoltare la tua voce. Il testo di Massimiliano Titi. Si parla di scelte di vita che ognuno è chiamato a compiere quotidianamente, ma anche di un destino che si intromette nell’amore e te lo fa perdere… E con la perdita dell’amore c’è anche la perdita di te stesso. Cosa fa di “Bivio” una canzone tua? Una canzone di Stefano Centomo, oltre la voce?
Quando abbiamo scritto la canzone con Max Titi, abbiamo cercato di tradurre in parole concrete quello che si provava… Max è molto bravo e sentirete anche il resto dell’album molto presto… Con “Bivio” volevo trasmettere il messaggio che hai recepito tu… La musica è un’emozione e quando si riesce ad arrivare alle persone con le emozioni si è fatto bingo. Io spero almeno in parte di esserci riuscito!
Andiamo alla teoria: come si è sicuri di fare la scelta giusta di fronte a un bivio? Susanna Tamaro diceva che quando si aprono tante strade, e non si sa quale prendere, ci si deve sedere e aspettare, finché il cuore non parla. Se per esempio, tu fossi un omosessuale, e ti trovassi di fronte alla scelta di dichiararti o meno alle persone che ami, come i tuoi genitori. In questa situazione problematica, tu cosa faresti?
E’ difficile. Non sono una persona che si fascia la testa… Io ho un mio sesto senso che mi guida quando devo affrontare delle scelte. Mi affido a questo! Dare consigli è sempre difficile, in particolare quando una cosa non l’hai vissuta in prima persona non puoi aiutare una persona fino in fondo! Ho vari amici omosessuali, non tutti si sono dichiarati ai propri genitori, ognuno per motivazioni diverse…
Se avessi incontrato troppi conflitti nel mondo della musica, che avresti fatto in un’ipotetica vita parallela?
Mah chi lo sa! Magari potrei essere un web designer oppure un insegnante di pianoforte se non avessi scelto di lasciare il conservatorio!
Molti omosessuali si sono rivisti in quello che canti. Nelle esperienze dolorose che segnano un percorso amoroso. In ciò che si lascia, in ciò che si perde, in ciò che si rompe e anche in ciò che si interrompe. Come ti rapporti con la realtà omosessuale italiana? Come ci vedi fra DICO e questa voglia di maggiore affermazione sociale?
La comunità omossessule italiana è una realtà significativa, inutile negarlo, e come detto precedentemente conosco tante persone gay, molte le ho conosciute nel mondo della musica e dello spettacolo in generale… Per quanto riguarda l’affermazione sociale/Dico… girando per l’Europa ho visto Paesi in cui l’omosessualità è vissuta alla luce del sole, qui in Italia siamo anni indietro… e per il discorso DICO, penso che sarà ancora molto lungo il dibattito. Io credo nella famiglia etero, ma nel contempo vedendo la realtà italiana di oggi, penso che i Dico siano tantissimi e che giustamente lo Stato debba fare qualcosa per adeguarsi alla situazione. Ci vorrà tantooo, ma tantooo tempo ahimé….
Torniamo alle melodie e alla tua vita. Il tuo rapporto con la musica è stato quasi viscerale. A 6 anni studi il pianoforte, a 12 ti avvicini alla musica italiana pop e inizi a scrivere canzoni, e nel frattempo studi musica classica. È la voglia di comunicarci qualcosa che ti spinge verso questa passione?
Esattamente. È una forza che sento dentro e che non posso reprimere… Come per tutte le passioni è una cosa istintiva che senti di fare… Quando non suono il pianoforte e non canto per un po’ sto male! è come chiudere un animale in gabbia…
Sei stato Romeo in “Romeo & Juliette” di Gerard Presguvic e hai lavorato anche ne “Notre Dame de Paris”. Per il tuo futuro, chi immagini di essere? Sappiamo che stai preparando il tuo primo album. Qualche succulenta anticipazione?
L’esperienza teatrale è stata bellissima e ogn tanto mi ci “rituffo”… Per quanto riguarda il futuro, spero di poter fare il cantante a tempo pieno: il mio primo album conterrà 10 tracce inedite. Si parla dello scorrere del tempo, dei sogni, delle persone ormai lontane e di quelle che sono ancora vicine… L’album miscela il brit/pop/rock… che è il mio mondo musicale! Non abbiamo ancora deciso la fata di pubblicazione.
Grazie per aver risposto a tutte le nostre domande. Il popolo di Tuttouomini ti ringrazia e ti augura buona fortuna. Vuoi farci un saluto particolare?
Rigrazio la redazione per avermi contattato e Tutti i lettori di Tuttouomini! Buona Musica a tutti!!!! A presto!