Il Ministro Fornero risponde a VANITY FAIR “Coppie gay, farò la mia parte”
Il Ministro Fornero risponde all’appello di Vanity Fair sui diritti delle coppie gay: “Mi impegno a combattere la discriminazione, e il Parlamento ha l’obbligo morale di fare la sua parte”.
«Dedicare al tema delle coppie gay la copertina di un giornale è sintomo di civiltà. E il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, con delega alle Pari opportunità, non si sottrae al richiamo e si impegna senza giri di parole a affermare e diffondere una cultura contro la discriminazione, oggi purtroppo largamente assente. La ringrazio quindi, innanzitutto, perché provocare una discussione seria su questo tema è il modo migliore per aiutare il nostro Paese a confrontarsi con cambiamenti nel modo di essere delle attuali società avanzate».
Comincia così la lettera indirizzata da Elsa Fornero al direttore di Vanity Fair, Luca Dini, (e pubblicata nel numero in edicola da mercoledì 28 marzo) in risposta alla storia di copertina del numero precedente, che conteneva un appello al Ministro – firmato da personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’imprenditoria e dell’impegno sociale, e già sottoscritto online, sul sito VanityFair.it da 7 mila utenti in 7 giorni – perché stimoli il Parlamento a produrre, dopo anni di discussioni e di nulla di fatto – una legge che tuteli i diritti delle coppie omosessuali, e che nell’Unione Europea manca solo in Italia e in Grecia.
Dopo aver ricordato le azioni già intraprese dal suo Ministero per combattere le discriminazioni «connesse all’orientamento sessuale e all’identità di genere» – tra le altre cose, la prima campagna nazionale di comunicazione contro l’omofobia -, il Ministro Fornero precisa nella lettera che spetta però al Parlamento occuparsi delle questioni «da tempo all’ordine del giorno» e poste al nostro Paese da «istituzioni europee e internazionali: dalla mancata previsione di una specifica aggravante per i reati motivati da odio nei confronti delle persone omosessuali e transessuali, a quella già oggetto di una sentenza della Corte Costituzionale, e più recentemente da pronunciamenti della Corte di Cassazione, inerente lo status giuridico delle coppie LGBT» (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).
Auspicando «l’intervento del legislatore, ovvero del Parlamento, cui compete, aggiungo senza remore, anche un obbligo morale all’approfondimento e alla discussione così come richiesto da un numero sempre maggiore di cittadini, organizzazioni e organi di stampa», il Ministro promette di «agire, senza clamore ma con fermezza e determinazione, perché i diritti di tutti vengano riconosciuti e rispettati una cultura della diversità venga promossa e affermata».
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La redazione