I numeri dell’Inter nella Champions League 2023: perché avere fiducia secondo Collovati
Sarà la prima volta che Inter e Manchester City si affronteranno in un confronto ufficiale. Sfida inedita, quindi, e finale inedita di conseguenza. L’Inter non ha mai affrontato una squadra inglese in una finale di coppa – né in Coppa dei Campioni-Champions League, né in Coppa Uefa. Inter e Manchester City si sono affrontate in amichevole nell’estate del 2010 e nell’estate del 2011.
Nel 2010 la vittoria nerazzurra con le reti di Obinna (addirittura doppietta) e Biraghi, autore di una meravigliosa rete di destro. Era una delle prime Inter post Triplete e nella tournée negli States arrivò questo bel successo, suggellato dal gol di un giovane Biraghi. Nel 2011 il successo degli inglesi nella sfida giocata in Irlanda. In panchina, per il Manchester City, Roberto Mancini. In gol per il City l’ex nerazzurro Mario Balotelli e dell’attuale centravanti dell’Inter Edin Dzeko: insomma, corsi e ricorsi storici, ma nessun vero testa a testa in sfide ufficiali.
Almeno fino al prossimo 10 giugno, quando la storia cambierà decisamente il suo corso. Come saggiamente spiegato però nel commento di Collovati sulla Champions, l’Inter è andata ben oltre le aspettative e chissà che non riesca a sorprendere anche il City in finale. La domanda quindi resta: chi vincerà? Scopriamo insieme alcuni dati per avere fiducia nell’Inter di Simone Inzaghi.
Tutte le statistiche di Inter-Manchester City in vista della finale di Champions League
Se quando si guarda ai gol fatti, nessuno riesce a stare al passo del Manchester City con i suoi 31 gol (l’Inter ne ha realizzati soltanto 19 in tutta la competizione), discorso diverso quando si guarda ai dati difensivi – ai tackle e non solo – con i nerazzurri che, anche complici le diverse partite trascorse a lungo a difendere i propri pali, riescono a primeggiare nelle classifiche complessive. Nessuno ha fatto più parate del portiere dell’Inter – allenamento importante in vista del confronto con il super attacco del City, mentre i nerazzurri con i loro 150 falli commessi in Champions League promettono insomma di farsi sentire sulle caviglie e sugli stinchi degli inglesi. A fare la differenza però potrebbe essere l’esperienza diversa a questi livelli dei due allenatori, con Pep Guardiola, che aveva conquistato la Champions League da calciatore, che arriva così alla sua quarta finale di Champions da allenatore: due vittorie alla guida del Barcellona (2009 e 2011), una sconfitta con il City (nel 2021). Guardiola ha affrontato, da allenatore, l’Inter per 4 volte nella stagione 2009/2010: un pareggio e una vittoria per il Barcellona nel girone, 3-1 per l’Inter nella semifinale d’andata e inutile vittoria per i blaugrana per 1-0 al ritorno.
Per Simone Inzaghi invece è una prima volta assoluta in Europa, mentre in ambito nazionale ha dimostrato di essere uno specialista delle finali in Coppa Italia e Supercoppa Italiana. L’uomo su cui saranno puntati maggiormente i riflettori è Edin Dzeko, centravanti alla sua seconda stagione in nerazzurro, che ha militato nel Manchester City dal gennaio 2011 al giugno 2015. Quattro stagioni e mezzo con 189 presenze e ben 72 gol. Ha contribuito a suon di reti alla conquista di due titoli d’Inghilterra, nel 2012 e nel 2014, una Coppa d’Inghilterra, una Coppa di Lega e un Community Shield. Deciderà anche questa finale di Champions, stavolta andando contro il “suo” Manchester? Staremo a vedere, con gli appassionati di quote Champions League pronti a scegliere chi in partenza sembra avere meno opportunità di successo.