Hong Kong: tra speranza e ottimismo
Se questo è un periodo che vi sentite pesare sugli attributi il peso della sfiga che è sempre superiore a quello della gravità, vi consiglio vivamente di prendere un biglietto per Hong Kong.
Il secondo tempio must del Buddha obsession è il “Tempio dei Diecimila Buddha”, titolo che lascia presagire che lì dentro troverete tante, ma davvero tante statue di colui che è arrivato al livello superiore dell’essere. Ma veniamo a come fare per “contrattare” col buon Buddha il vostro destino.
Il procedimento è quello di una sorta di ruota della fortuna del fato. Fatevi prestare da un cinese nei paraggi il contenitore di legno che al suo interno tiene dei bastoncini numerati. Scuotetelo fin quando ai vostri piedi non cadrà un bastoncino che vi indicherà il numero della pagina del “libro delle risposte delle divinità” da visionare. Ripetere fino a quando non avete un esito con un briciolo di nesso col problema posto. Il podio del tempio più kitsch è “Wong Tai Sin”. Grande, colorato, luminoso e molto affollato. Principale fulcro di interesse del posto è la dea denaro che tutti vogliono sfiorare. Sfortunatamente pare che questi posti abbiano perso quel fascino mistico che era insito nella loro natura ed adesso si sono occidentalizzati.
Pertanto per trovare un briciolo di pure origini trascendentali occorre andare al convento “Chi Lin”, morigerato monastero di legno, totalmente edificato senza l’ausilio di chiodi. All’interno un giardino fiorito, padiglioni e, almeno qui, tanto religioso silenzio.
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Antonio P.
Foto| Panorama.it
