GAY, COMUNIONI ED EMENDAMENTI – Tutti contro la lettera di Monsignor Ventura e le parole di Monsignor Babini
La lettera del Nunzio Apostolico di Francia Monsignor Ventura ha scatenato aspre critiche piene di amarezza e incredulità sia da parte dei cittadini comuni che di molti parlamentari del Consiglio d’Europa.
Nella lettera, mandata solo ad alcuni parlamentari, Ventura indicava quali fossero gli emendamenti da approvare e quali da respingere, fra i quali (guarda caso) molti decreti a favore dei pari diritti fra eterosessuali e omosessuali). Il Vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, membro dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha dichiarato stupito: «La Chiesa cattolica, come ogni altra confessione religiosa, ha il pieno diritto di esprimere pubblicamente le sue posizioni su ogni tema di vita della società: dalla pace allo sviluppo, dalle migrazioni all’etica. É importante che sappia sollecitare a tutti una riflessione e con tutti un confronto. Proprio per questo appare incredibile che sia stata fatta una lettera riservata, solo per alcuni parlamentari; che in essa si scenda nel dettaglio di emendamenti da approvare o respingere e sul voto finale; che si diano indicazioni per candidature alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo o per incarichi in gruppi politici. No, sinceramente questo è sbagliato. Non fa bene alla Chiesa e non giova ai suoi rapporti con le istituzioni europee».
Ancora più rabbia fanno le parole dell’ex Vescovo di Grosseto, Monsignor Babini che, in un’intervista a un sito religioso, ha parlato dell’omosessualità come un «peccato gravissimo, costituisce uno scandalo e bisogna negare la comunione a tutti coloro che la professino, senza alcuna remora, proprio in quanto pastori di anime. Io non darei mai la comunione a uno come Vendola. Mi fa ribrezzo parlare di queste cose e trovo la pratica omosessuale aberrante, come la legge sull’omofobia, che di fatto incoraggia questo vizio contro natura. I vescovi e i pastori devono parlare chiaro, guai al padre che non corregge suo figlio. Penso che dare le case agli omosessuali, come avvenuto a Venezia, sia uno scandalo, e colui che apertamente rivendica questa sua condizione dà un cattivo esempio e scandalizza». E ovviamente la risposta è stata immediata. Si è parlato di Monsignor Babini come di un uomo accecato dall’omofobia e colpevole di un atteggiamento che istiga all’odio e alla violenza. L’Arcigay è stata lapidaria e ha definito le sue parole: «Espressione di una chiesa malata».
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Lo zio Nico