Gay affetto da sifilide trova cura nelle farmacie della Città del Vaticano
La cura alla sifilide si trova alla farmacia della Città del Vaticano.
Sfortunatamente è così. In Italia non sarà più possibile avere una cura contro la sifilide. Una malattia sessualmente trasmissibile e altamente infettiva. Ad averne fatto, e a farne tuttora le spese, è un ragazzo omosessuale braziliano di 24 anni che, dopo aver scoperto di non poter ottenere l’assistenza medica sperata nel nostro paese, è stato costretto, purtroppo, ad andare fuori dall’Italia dove il prezzo del medicinale, necessario per una cura immediata, è persino raddoppiato. Un prezzo che si aggira, all’incirca, sui 750 euro. A prendere le difese del ragazzo, riguardo alla grave “mancanza”, è stato Massimo Frana, membro dell’Associazione Radicali Certi Diritti, il quale, ha subito espresso, oltre ad aver accompagnato il ragazzo nell’iter tra ospedali e farmacie, la propria considerazione a riguardo: “Sia assurdo che una malattia altamente infettiva, come la sifilide, non possa essere curata in Italia ma solo nello Stato Vaticano o in Svizzera. Non è neanche mutuabile. Come è possibile che è così difficile trovare un infermiere specializzato per poter fare queste iniezioni? E se uno è straniero irregolare non ha diritto a nessuna cura?“. Senza contare che il ragazzo si trova in una situazione assai complicata. Nonostante la madre viva da ormai cinque anni in Italia assieme al proprio compagno, non è comunque riuscito a ottenere nè il permesso di soggiorno nè, tantomeno, il certificato di nascita dal Brasile. Per fortuna, grazie a Massimo Frana, è riuscito, dopo tante peripezie, a trovare un infermiere privato, all’ospedale Policlinico, che possa iniettargli la cura medica necessaria. I parlamentari e i consiglieri regionali Radicali presenteranno un esposto, si spera in tempi brevissimi, alla camera dei deputati e al consiglio Regionale del Lazio.
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Marzio Maladenti