FRANCESCA VECCHIONI : “Il giorno che dissi: papà, sono lesbica”
Con un’intervista al settimanale OGGI, in edicola da domani, Francesca Vecchioni, figlia di Roberto Vecchioni, anticipa i contenuti del libro, in vendita dal 17 marzo, in cui racconta se stessa: dalla vita di figlia di genitori separati alla scoperta, al liceo, di essere attratta dalle ragazze, dal disappunto di papà perché avrebbe fatto lo Scientifico anziché il Classico al primo bacio con la sua compagna di classe. Fino all’amore con la sua compagna Alessandra, e alla nascita delle loro gemelline, Cloe e Nina.
“La mia pagina preferita forse è quella in cui racconto la riunione di famiglia in cui Ale e io annunciammo al clan Vecchioni l’intenzione di diventare mamme. Ero tesissima, avevo paura che le loro perplessità mi avrebbero messa in crisi. Ma quando sentii mio padre dire che bisognava far sistemare subito l’altalena della casa di Desenzano, capii che non c’era nessun dubbio. Solo amore”, racconta Francesca a OGGI.
Che pubblica anche il ricordo del suo coming out con il padre: “Con mio padre ero convinta di essere passata solo per una ragazza riservata. La qual cosa, con il senno di poi, ha tutta l’aria di essere stata la giustificazione di chi vede solo ciò che vuole vedere o, vista dalla prospettiva di un genitore, di non aver voluto vedere ciò che non si voleva vedere. “Papà, è un po’ complicata la cosa”, balbettai. “In che senso complicata? C’è qualche problema che non vuoi dirmi?”. Effettivamente non mi usciva la voce. Sapevo che quello sarebbe stato il momento giusto per fare coming out, ma proprio non riuscivo a dire quella frase che mi frullava in testa. […] Papà iniziava a preoccuparsi. “Perché non me lo vuoi dire, cosa c’è che non va? È un drogato, un poco di buono?”… Iniziai a temere le sue successive supposizioni, e poi si stava davvero allarmando, quindi tagliai corto: “È che non sto con un uomo, papà, sto con una donna!”. Ci fu un attimo di silenzio. La sua mente dovette registrare la cosa. Poi si alzò di scatto come per andarsene. E disse: “Ma vaff… mi hai fatto spaventare…”. Fece per raccogliere la giacca.
“Non sapevo più cosa pensare! Ma non me lo potevi dire subito?!”. E sulle difficoltà causate oggi dalla separazione dalla compagna dice: “C’è la fatica di tutte le coppie separate: facciamo i salti mortali per stare con le bambine, ci diamo il cambio tutte le volte che si può. Certo, una differenza rispetto a due eterosessuali c’è: Ale, in Italia, non ha nessun diritto legale sulle sue figlie. È come se lo Stato obbligasse Nina e Cloe a fare a meno di un genitore, per legge”.
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