Fez – Seguendo il sole marocchino
Africa, Marocco… ma soprattutto Fez. Una città che si pone a metà strada fra il nuovo mondo moderno e quello più antico, fra abitudini che ancora il popolo marocchino segue da secoli e la sfavillate opulenza straniera.
La vecchia Medina, chiamata Fèse el-Bali è una delle aree pedonali più grandi che esistano al mondo. Costruita nel Medioevo, vi farà perdere fra i suoi vicoli stretti, all’interno dei quali respirerete l’aria del passato. Per molti si tratta di un museo all’aria aperta, ed è proprio per questo motivo che la vecchia Medina è stata riconosciuta mondialmente come un patrimonio culturale dell’UNESCO. Lasciatevi incantare da Place Boujloud e non fate a meno delle passeggiate nei souk, i tipici mercatini marocchini che sorgono su strade strette e che sembrano usciti da quelle esotiche fiabe de “Le mille e una notte”. Ma non spaventatevi se, proprio passando da quelle parti, sotto i teloni che coprono il mercato, il vostro sguardo si poserà su galline ancora vive e teste di capra ancora sanguinanti.
Seguendo i cartelli stradali o una bellissima guida dalla pelle scura, potrete perfino arrivare alle concerie di Fes e, in particolare, alla Showara, che è la più importante di tutta la nazione. Assisterete così alle antiche fasi di lavorazione e trattamento delle pelli, fra vasche di ammoniaca e tinture. Ma non basta, sarà possibile anche osservare i tipici usi delle donne marocchine che, svegliandosi all’alba, portano il pane al forno pubblico per farlo cuocere.
La nuova Medina, chiamata invece Fes Es Jedid, è a pochissimi minuti a sud della vecchia Medina e si può raggiungere facilmente a piedi, senza prendere mezzi pubblici. Circondata da possenti e alte mura, è caratterizzata da porte meravigliose che nascono dentro di loro il mastodontico Palais Royal che, però, non è visitabile. Accessibili ai vostri sguardi sono invece i bellissimi giardini pubblici che costeggiano l’antico Fellah, o quartiere ebreo, un ghetto dove alcuni secoli fa, gli Arabi sterminarono il popolo giudaico, seppellendolo nell’immenso cimitero bianco adiacente al quartiere.
Ultima meraviglia, la Ville Nouvelle, la città nuova. Costruita dai francesi nel XIX secolo… E non sia mai che qualche universitario uscito dalla Casbah Cherarda attiri la vostra attenzione…
Foto: Google
Lo zio Nico