Festival di Sanremo, prima serata. Apre Mina. Le nostre pagelle alle canzoni
Mina con “Nessun dorma” apre la 59esima edizione del Festival di Sanremo che entra subito nel vivo della gara.
■ CARTELLONI ANTI POVIA A SANREMO ■ IL VALLETTO PAUL SCULFOR
Mina in video con “Nessun Dorma” apre l’edizione 2009 del Festival di Sanremo. Bonolis accompagnato da una dolce bambina spiega il significato della musica e la scia che la musica parli attraverso la voce di Mina.
La gara entra subito nel vivo con il primo big, Dolcenera. Nuovo look per la cantante ex-dark che al festival si presenta con il brano “Il mio amore unico“. La nostra pagella dopo il primo ascolto: Voto 5+
Il commento al brano di Antonio P. :”Dolcenera: “il mio amore unico”, a parte il titolo da ragazzina lettrice di “Cioè”, mi hanno fatto una strana sensazione i gemitini “ah ah ah ah” che sanno molto di lascivo teen, ma per il resto, una canzone orecchiabile con arrangiamento a stampo sanremese che non pretende molto se non qualche sommesso passaggio in radio”
E’ la volta di Fausto Leali con il brano “Una piccola parte di te“. Niente di nuovo. Voto: 5
Il commento di Antonio P. “per la serie “Zecchino d’Oro” della terza età, ci canta del rapporto tra genitori e figli che crescono. Fossi stato suo figlio mi sarei fatto diseredare e avrei cambiato cognome con la sola frase “Quando crescono i figli c’è uno scontro diretto
Tra le loro esigenze e il tuo mare d’affetto”
Break con Laurenti che fa show in stile Laurenti.
Arriva lo “stralunato” Tricarico con la canzone “Il bosco delle Fragole“. Originale, insolito. Voto 6+
Arriva sul palco dell’Ariston il tanto atteso Marco Carta, prodotto da Paolo Carta (fidanzato di Laura Pausini). Canta “La Forza mia”. Voto 7+
Patty Pravo “E io verrò un giorno la“. La Patty nazionale indossa una camicia stupenda….Voce così e così, qualche nota presa qualcun’altra un po’ meno….Canzone sopra le righe….Voto: 6
Il commento di Antonio P. “Canzone ricca di violini, svolazzante come la camicetta trasparente bianca che indossa. Lei sembra soffrire sul finale come se fosse arrivata agli ultimi 100 metri della maratona di New York. Forse le troppe aspettative nei suoi confronti hanno fatto sembrare la canzone un’ enorme sviolinata al Patty Style. “
Sul palco il ritorno di Marco Masini con “L’Italia”. Testo ottimo, vero, che farà parlare. “…L’Italia che aspetta la sua storia d’amore…” Voto: 7+
Il commento di Antonio P. “Bella la melodia grazie ad un ritmo incalzante che risveglia i timpani da questa alba dei morti viventi musicali. Altrettanto epifaniche le parole del brano che per certi versi sembrano pesanti per una canzone ma che, effettivamente, sono il più corretto parallelismo con la realtà Italiana”
E dopo l’entrata della slavata valletta di quest’anno (della quale non ci ricordiamo nemmeno il nome) ecco il valletto con la V maiuscola. All’Ariston entra Paul Sculfor. E il pubblico esplode in un Ohhhhhhhhhhhhhhh !!! E anche noi restiamo leggermente a bocca aperta !
Nuovo look anche per Francesco Renga che sale sul palco accompagnato dalle note del brano con il quale nel 2005 ha vinto il Festival con “Angelo”. Renga canta “L’uomo senza età“. Notiamo una vaga somiglianza con la pucciniana “Nessun dorma”…Ma forse è solo un’impressione. Voce splendida quella di Renga (un po’ meno il suo look!). Voto: 6,5
Il commento di Antonio P. “Ottima interpretazione del canto straziante dei cigni in procinto di morire. Un canto gregoriano cantato da uno pseudo-tenore. Violini e sguardo sofferente da artista impegnato.“
Altro break musicale per l’arrivo del toscanaccio Benigni. Monologo divertente e impegnato. Benigni parla degli omosessuali ed è in quel momento che riesce a risalire la “luce dantesca”. Leggi qui
Torna la musica: Ecco il trio Pupo, Paolo Belli e Yossou Ndour con la canzone “L’opportunità“. Niente, il nulla. Voto: 4
Il commento di Antonio P. “Le “Tre Marie”, in arte Pupo, Paolo Belli e Ndour salgono sul palco e cantano una canzoncina che risulterebbe smielata persino alle suore orsoline da cui andavo all’asilo. Canzone da chierichetti che di certo sbancherà al primo posto di tutte le playlist delle nostre chiese. “
Entrano i Gemelli diversi. La canzone si intitola “Vivi per un miracolo”. Voto: 6
Il commento di Antonio P: “I gemelli diversi, che sembrano amare anche loro i gemiti ma con la variante del vocoder, ci riprovano con la compassione delle tematiche sociali. Retorica a valanghe nel loro solito rap.”
E’ la volta della “storia della musica italiana” ( o quasi !), Albano con il brano “L’amore è sempre amore”. Impietoso. Voto: 3+
Sul palco il rock degli Afterhours con “Il paese è reale”. Voto: 6
Il commento di Antonio P. “Gli Afterhours giocano sul contrasto tra troppo e poco. Il brano inizia in versione forte rock e pochi attimi dopo diventa solo voce per tornare potente ed energico sul finale. Tattica abbastanza inflazionanta ma apprezzabile in un contesto stereotipato e televisivo”
Tocca ad un altro “cimelio” della musica italiana. Con “Ti voglio senza amore” canta Iva Zanicchi. Ci chiediamo se alla sua età vada ancora in cerca di seso senza amore…E soprattutto vi chiediamo di riflettere sulla frase cantata dalla Iva nazionale “Voglio gridare siiiiiiiiiii””… Ci ricorda un po’ l’esperienza fallimentare di Milva con la canzone sanremese di qualche anno fa “Uomini addosso” Voto: 3
Il commento di Antonio P. “Iva Zanicchi porta un brano ricco di volute allusioni sessuali. Musicalmente non dispiace ed è interessante la voce che, se pur ceda in certi attimi, colpisce. Per il testo mi sento solo di dire: Iva gioia, non hai più l’età per gridare siiiii!!!!!”
Tornano a Sanremo Nicolai e Di Battista con il brano “Più sole“. Voto 5
Il commento di Antonio P. “Nicolai e Di Battista vengono del tutto snaturati dallo stile funk anni 90’ di Jovanotti. Non sono loro ed è palese. L’arrangiamento, come il testo, è troppo “Cherubineggiante”.
E finalmente arriva sul palco dell’Ariston il “caso Povia”, già contestato per le strade di Sanremo. Ecco quindi Povia con “Luca era gay“. Ascoltiamo. …Abbiamo ascoltato. L’unica cosa di cui ci ricordiamo è il cartello che Povia ha lasciato sul palco al termine della canzone, uscendo di scena come una “diva” frustrata. Il cartello recita: “Nessuno sa com’è fatto un altro “..In sala Grillini prende la parola “Questo è un messaggino che mi è arrivato – Caro Franco ho visto Benigni e ho pianto per il mio compagno morto. Mario Pozzato da Milano.” “Loro sono stati insieme per 33 anni”, dice Grillini. E ancora “Povia impara cos’è la felicità degli omosessuali.”. Qualche fischio in sala da parte del pubblico e Bonolis li riprende “Così non va bene. Grillini si è espresso con signorilità. Se fate così vuol dire che prima con Benigni avete applaudito per niente.” Il voto alla canzone di Povia datelo voi.
Il commento di Antonio P. “Povia ha ideato un brano musicalmente piacevole. Orecchiabile, una filastrocca carina, bella. Potrei anche cantarla fra me e me se annullassi il cervello. Sul testo poco da dire, soliti stereotipi sul mondo gay apparentemente fondato su tradimenti e seso promiscuo. Inutile la frase “non ci sono cure”, perché tutto il sillogismo su come si diventa gay è interamente fondato sul “Madre troppo presente, padre troppo assente e ricerca della figura maschile autorevole.” La canzone termina con un lieto fine. Luca è sposato ed ha dei figli ma non sappiamo se fosse rimasto ancora in contatto con qualche “amichetto” della sua precedente vita sessuale.
Arriva Sal da Vinci. Il brano si intitola “Non riesco a farti innamorare“. C’è la firma di D’Alessio ( e si sente).Voto: 4
Ultimi cantanti in gara Alexia e Mario Lavezzi. Niente di nuovo. Voto 4
La giuria in sala candida all’esclusione Iva Zanicchi, Afterhoures e Tricarico
Sotto Povia a Sanremo