Festival di Sanremo 2009 – Tutti i look dei presentatori e dei Big!
Partendo dal master di questa gang bang canora, Paolo Bonolis, non osa e punta sullo smoking nero d’ordinanza con tanto di papillon e scarpa lucida.
Scelta ovvia ma sempre azzeccata per una simile occasione. Luca Luarenti è il vero “tentatore”; si presenta con un abito di velluto di un caldo rosso porpora che bene incarna il suo ruolo all’interno della manifestazione, l’antitesi del ruolo istituzione di Bonolis. Alla successiva apparizione torna all’omologazione da Sanremo.
Il modello Paul che d’ora in poi di cognome farà “che bono” mostra finalmente uno sprazzo di piacevole estetica. Il fisico statuario aiuta ma l’abito è oggettivamente qualcosa di piacevolmente diverso. Veste uno smoking bianco con riporti neri come la camicia e il Papillon a pois bianchi. Ancora meglio nella seconda apparizione in cui veste Moschino. Abito grigio scuro con riporti in paillettes, gilet sbrilluccicante anch’esso tutto in paillettes, camicia bianca e papillon bianco in dimensione minimal.
Fausto Leali è uscito dall’armadio ancora puzzolente di naftalina. Sono 15 anni che si veste di nero, a lutto ed oggi non fa eccezione. Total-black never ends. Leggera variante per Tricarico che all’abito nero d’ordinanza associa una magliettina bianca con disegni astratti col probabile tentativo di voler rientrare nel mood da tipico comunista intellettualoide. Il tanto atteso Marco Carta ha avuto la brillante idea di farsi travestire DSquared. Con la giacca da smoking grigio topo, il papillon e la camicia bianca è pronto per partecipare ad un rap-party a casa di Usher, riuscendo a distinguere l’uno dall’altro (oltre che per il colore della pelle) solo per le orecchie a sventola. Marco Masini porta in scena lo stile no-global: maglietta a maniche lunghe bianca con strana stampa grigiastra sulla spalla sinistra, pantalone nero largo, simile a quelli da ginnastica.
Francesco Renga mette un po’ di colore alla divisa camicia bianca e cravattino nero, usando una giacca verde militare abbastanza inconcludente quanto il taglio di capelli che lo fanno sembrare uscito dagli anni 60’. Il trio delle meravigliose oscenità dei nostri tempi composto da Pupo, Paolo Belli e Yossou Ndur sono proclamati i becchini ufficiali del festival. Belli indossa una camicia blu notte su un vestito nero, terribile accostamento cromatico, Yossou Ndur porta una casacca in pelle che arriva alla lunghezza delle cosce, no comment, Pupo è un puntino nero sullo schermo. I Gemelli Diversi giocano ad interpretare il bullo metropolitano con il giubbotto in pelle e la magliettina bianca sotto alla Fonzie. Albano si presenta in versione Al Capone. Gli Afterhouars optano per camice e polo buie, similitudine del loro stile musicale underground. Povia, con la faccia da cane bastonato stampato in faccia, si presenta in nero, è inutile sparare sulla croce rossa. Stessa sorte per Sal Da Vinci.
Foto: tvblog
Antonio P.