Federico Angelucci è il vincitore più immeritato di Amici? E Valerio Scanu ne seguirà le orme?
Vi poniamo questo quesito e quindi, indirettamente anche un altro: se qualcuno vi chiedesse chi fra i tanti vincitori del reality fosse quello più immeritato, voi cosa rispondereste?
Nomi come Dennis Fantina, Giulia Ottonello, Leon Cino, Antonio Spadaccino, Ivan D’Andrea, Federico Angelucci e Marco Carta (ve li ho elencati rigorosamente in ordine cronologico) vi hanno fatto catodicamente sognare dal 2001 a oggi, fra passi di danza e canzoni. Ma c’è qualcuno che secondo la critica, gli addetti al settore e persino gran parte del pubblico non meritava di vincere perché senza un vero e proprio “talento”. Uh… il talento: termine che in questa ultima edizione di “Amici di Maria De Filippi” viene usato molto spesso (anzi diciamo pure abusato) anche per identificare un allievo che ha tanto talento quanto il deserto del Sahara ha acqua.
E indovinate su chi ricade la risposta in genere? Ma su Federico Angelucci che, oltre a essere tacciato come “ingiusto vincitore”, si vede addossare anche gli aggettivi di “arrogante”, “saccente”, “presuntuoso” e “superbo”. Insomma, è il più detestato vincitore del contest televisivo, questo alla luce anche di quella finale di tanti anni fa, che sembrava (ripeto le parole di chi è più in gamba di me, vedere River) “confezionata su misura” per portarlo alla vittoria, per la gioia di un nugolo di teenagers impazzite per il suo aspetto fisico piacente. Il tutto a scapito di una Karima Ammar che invece, quest’anno, si è presa una bella e meritata rivincita salendo sul palco di Sanremo e portandosi dietro nientemeno che Burt Bacharach che l’ha accompagnata al pianoforte con il suo pezzo molto soul (unica pezza forse il ritmo po’ troppo da pianobar, forse). Un passo falso della trasmissione che si è rivelato pessimo anche fuori dallo studio di Cinecittà. Che fine ha fatto dopo il terribile musical che Maria De Filippi gli ha fatto fare? Boh, chi lo sa? Qualcuno parla di concerti… Mah… Qualche giornalista ricorda ancora le sue tracotanti parole durante una conferenza stampa: «Vedete, io ci sono rimasto male delle critiche, che secondo me arrivano solo perché proveniamo da “Amici”. Noi siamo dei talenti, tutto quanti». Al che una giornalista rispose: «Non è certo modesto, visto che il talento andrebbe lasciato giudicare ad altri».
Ora, se ci permettete, vi vogliamo invitare a fare una piccola riflessione che non vi costa poi molto. In questa ultima edizione, chi assomiglia di più a Federico Angleucci? A noi è arrivato un nome… così di sfuggita… ripreso anche da altri blog televisivi o non: Valerio Scanu. Stesso senso di superiorità, stesso pessimo senso della sportività, stessa assoluta mancanza di umiltà, stessa determinazione senza scrupoli. Spocchioso e pesante, ultimamente si è lasciato andare a dei finti e insolenti sorrisetti nei confronti dei suoi insegnanti che, sempre fin rispettosi nei suoi riguardi, gli facevano notare certe sue lacune (una fra tutte l’oggettiva mancanza di carisma e di presenza sul palcoscenico). Il punto è che Valerio Scanu, come giustamente fa notare Luca Napolitano (che ogni tanto ci azzecca anche nelle sue dichiarazioni da daytime), non è artisticamente cresciuto all’interno del programma. Non ha in pratica seguito i percorsi evolutivi che invece continuano ad attraversare personalità di quest’anno come Alessandra e lo stesso Luca che invece riescono a entrare in contatto, seppur magari difettando nella tecnica canora, con lo spettatore, trasmettendogli emozioni. Opinione questa che è stata condivisa da tutti gli addetti ai lavori e, vi ripetiamo, da gran parte del pubblico. Colpa, secondo alcuni, degli eccessivi elogi da parte di Luca Jurman, della sua esperienza di bambino prodigio (sancita da vari programmi tv) che gli permette di darsi arie manco fosse Nikka Costa (do you remember?) e, ancora peggio, di quella sardità che ancora impregna il palcoscenico di “Amici” e che lo accomuna con Marco Carta. È così che la pensate anche voi?
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F.S. Frau