Ezequiel Lavezzi calciatore dell’Argentina ha tutte le cose al posto giusto
Ezequiel Iván Lavezzi, soprannominato “El Pocho”, è un ex calciatore argentino, nato a Villa Gobernador Gálvez il 3 maggio 1985. Attaccante dal dribbling ubriacante e dal talento cristallino, Lavezzi ha lasciato il segno nel panorama calcistico internazionale, conquistando trofei e il cuore dei tifosi con la sua grinta e il suo stile di gioco unico.
Gli inizi e l’esplosione in Argentina
La carriera di Lavezzi ha preso il via nelle giovanili dell’Estudiantes de La Plata, dove ha debuttato in prima squadra nel 2003. Le sue prestazioni lo hanno portato al San Lorenzo nel 2004, dove ha vinto il campionato argentino nel 2007.
L’esperienza europea e il trionfo al Napoli
Nel 2007, Lavezzi si è trasferito al Napoli, iniziando una delle stagioni più felici della sua carriera. Con la maglia azzurra ha collezionato 202 presenze e 72 gol, conquistando una Coppa Italia nel 2012 e diventando uno dei beniamini del pubblico partenopeo. Le sue giocate spettacolari e il suo impegno in campo lo hanno reso un’icona del club.
Paris Saint-Germain e gli ultimi anni
Nel 2013, Lavezzi ha firmato per il Paris Saint-Germain, dove ha trascorso tre stagioni vincendo tre campionati francesi, due Coppe di Lega, due Supercoppe francesi e una Coppa di Francia. Ha poi chiuso la sua carriera in Cina, con l’Hebei China Fortune, nel 2019.
La Nazionale argentina
Lavezzi ha fatto parte della Nazionale argentina dal 2005 al 2015, collezionando 52 presenze e 10 gol. Ha partecipato ai Mondiali del 2010 e del 2014, e ha conquistato la medaglia d’oro olimpica nel 2008 a Pechino.
Ezequiel Lavezzi si è ritirato dal calcio nel 2019, lasciando un’eredità importante nel mondo del pallone. La sua tecnica sopraffina, la sua tenacia e il suo amore per il gioco lo hanno reso un vero e proprio artista del calcio, capace di entusiasmare i tifosi con giocate indimenticabili. El Pocho rimarrà per sempre un’icona per i suoi ex compagni e per i tifosi che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare.
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