Della Valle dalla moda alla politica con “Noi italiani”: “Bisogna votare il prima possibile”, dice
Dalla moda alla politica, dall’imprenditoria di successo al “governo” del Paese. Quanto è breve il passo ? Diego Della Valle il 16 gennaio scorso ha depositato il marchio del suo nuovo partito presso l’ufficio brevetti del ministero dello Sviluppo Economico. Il nome ? “Noi Italiani”
Della Valle ha poi detto: “Altri due anni così, e il Paese muore. Bisogna votare il prima possibile”, ha detto in novembre. Lo strappo ufficiale con Matteo Renzi risale invece al mese prima quando l’imprenditore marchigiano davanti alle telecamere di Servizio Pubblico ha tacciato il premier di aver “promesso tanto ma non ha fatto niente”.
Noi italiani, ora, è una realtà
Ma chi è Diego della Valle ? La sua storia (via Wikipdia)
Dopo aver studiato giurisprudenza all’Università di Bologna, lavorò per un breve periodo negli Stati Uniti d’America e nel 1975 entrò nell’azienda di calzature di famiglia fondata dal nonno Filippo, gestendola insieme al padre. Gli anni ottanta furono per lui un periodo di grande espansione finanziaria grazie a importanti azioni di marketing, tanto che la sua azienda si espanse in tutta Italia e si fece quotare in borsa. I marchi Hogan, Fay e soprattutto Tod’s divennero molto popolari anche all’estero. Nominato Cavaliere del Lavoro nel 1996, tre anni dopo entrò nel consiglio d’amministrazione della banca Comit, nel 1998 acquisì il 4% della Banca Nazionale del Lavoro entrando nel consiglio di amministrazione, nel 1999 accrebbe la propria quota in seno al gruppo Generali entrando anche in tal caso a far parte del consiglio di amministrazione.
Nel 2001 fonda con Luca Cordero di Montezemolo il fondo Charme e acquisisce quote di rilievo in aziende del design italiano quali Poltrona Frau, Cassina e Ballantyne. Nel 2002 acquista la società calcistica Fiorentina fallita nel luglio dell’anno precedente. Nel 2002 ottenne anche una quota vicina al 2% in Mediobanca ed un pesantissimo ruolo nel patto di sindacato della stessa. Nel 2003 acquisì il 2% di RCS, mossa che gli consentì di entrare nel consiglio d’amministrazione del Corriere della Sera.
Fino ad aprile 2006 è stato azionista e consigliere di Bnl, la banca guidata dall’amico Luigi Abete (consigliere di Tod’s e di Marcolin Spa), prima di aderire all’opa che ha portato la banca romana al gruppo BNP Paribas e una plusvalenza di circa 250 milioni a Della Valle. Nel maggio del 2007 Della Valle ha acquisito quote azionarie rilevanti della Piaggio, della Bialetti, della Ferrari e di Cinecittà.
Il 18 maggio 2009 Diego Della Valle ha comunicato l’acquisto di una quota del 5,9% dei grandi magazzini di lusso americani Saks Fifth Avenue per 30,3 milioni di dollari, diventando il secondo azionista. La rete di magazzini è il principale distributore del “made in Italy” sul mercato USA. Secondo Bloomberg, Della Valle ha acquistato 8.500.000 titoli fra il 20 febbraio e il 15 maggio. Il 10 marzo 2010 la partecipazione di Della Valle è salita al 7,13% nel capitale di Saks, accorciando la distanza dal miliardario messicano Carlos Slim Helù, azionista di maggioranza con una quota del 16,1%.
Nel 2010 Della Valle ha firmato con la città di Roma, a nome della Tod’s, il contratto per la sponsorizzazione del restauro del Colosseo. Questo contratto prevede un contributo di 25 milioni di euro da parte di Della Valle.
Nel marzo 2011 la rivista statunitense Forbes inserisce Diego, assieme al fratello Andrea, nella classifica degli uomini più ricchi al mondo; al marzo del 2013 egli è al 965º posto (20° italiano), con un patrimonio di 1,5 miliardi di dollari.
Nel luglio 2013 annuncia la vendita delle proprie quote di Saks Fifth Avenue al gruppo canadese Hudson Bay.
Via | espresso.it
Foto | Wikipedia