Christmas’s Ávido – Capitolo X: Esteban Ávido va a una cena di Natale
Poco dopo, Ávido si presentò alla porta della casa del cugino. Andrea andò ad aprire e, quando vide il freddo parente sorridente e carico di pacchi, quasi credette di avere un’allucinazione.
«Salve scema di una cugina! Buon Natale» trillò.
Il compagno del ragazzo andò all’ingresso per vedere chi avesse suonato e impallidì per la sorpresa.
«Beh… che avete da guardarmi in quel modo?» brontolò Ávido «Non mi avete invitato a pranzo?»
«Entra… entra pure, cugino!» balbettò Andrea.
Ávido fu fatto accomodate a tavola, al posto d’onore. Andrea, il suo fidanzato e i loro amici furono molto affabili e presto l’atmosfera fu così cordiale e serena che i cinque si misero a fare karaoke. Anche Ávido volle esibirsi con Holiday, ma era talmente stonato che la versione de La isla bonita della Ventura poteva anche ricordare, a tratti, Whitney Houston nei tempi di Bodyguard.
«Lo spirito è quello giusto, cugino!» applaudì Andrea «Poco importa se l’intonazione è approssimativa. Comunque metto in discussione il tuo banco e ti metto in sfida contro Valerio Scanu»
«Chi?!?» chiese Ávido.
«Nessuno, nessuno» rispose con le lacrime agli occhi il cugino.
Scesero fiumi di alcol, tanto cibo e tutti si augurarono buon Natale l’un con l’altro. Quando Ávido tornò a casa era pieno di riconoscenza per il modo in cui quelle persone lo avevano fatto sentire parte della famiglia e promise, in cuor suo, che non li avrebbe mai dimenticati. Oltretutto, lui con quella coppia di amici di Andrea ci finì insieme, a letto, la notte stessa.
Lo zio Nico
Antonio P.