Chi è Sultana Razon Veronesi: età, altezza, deportazione e Giorno della memoria
Sultana Razon Veronesi, nota anche come Susy, è una medico pediatra italiana nata a Milano il 24 agosto 1932 da una famiglia ebrea sefardita di origine turca. Durante la Seconda Guerra Mondiale, all’età di nove anni, fu deportata con la sua famiglia nei campi di concentramento di Ferramonti di Tarsia e poi di Bergen-Belsen.
Nonostante le dure esperienze vissute, Sultana si laureò in medicina e si specializzò in pediatria, lavorando per oltre quarant’anni nel campo della medicina infantile.
Sultana è stata la moglie di Umberto Veronesi, un noto oncologo e politico italiano, e madre di sei figli12. Ha pubblicato la sua autobiografia, “Il cuore, se potesse pensare. Una storia d’amore, ricerca e battaglie”, nel 2013, dove racconta la sua storia di sopravvivenza e di successo professionale.
Sultana è anche nota per le sue testimonianze sulla Shoah, che ha condiviso in varie occasioni per sensibilizzare le nuove generazioni sulla storia e sull’importanza della memoria.
Nonostante le sofferenze subite, la sua vita è stata segnata da una forte determinazione e da un impegno costante nel campo della medicina e della testimonianza storica.
Quali sono stati i momenti più difficili della vita di Sultana Razon Veronesi
I momenti più difficili della vita di Sultana Razon Veronesi sono stati principalmente legati alla sua esperienza nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. Ecco alcuni degli eventi più significativi:
- Deportazione e Campi di Concentramento: Sultana fu deportata con la sua famiglia nei campi di concentramento di Ferramonti di Tarsia, Fossoli e infine Bergen-Belsen. Queste esperienze furono estremamente dure, con condizioni di vita inumane e sofferenze immense.
- Condizioni Estreme a Bergen-Belsen: A Bergen-Belsen, Sultana visse in condizioni estreme, con poche calorie al giorno e trattamenti disumani. Ricorda bambini lanciati in aria e infilzati con coltelli dai soldati tedeschi, e le morti quotidiane per fame e malattie.
- Salvezza e Liberazione: La famiglia di Sultana fu salvata grazie ai documenti turchi del padre, che permisero loro di essere trattati come detenuti di uno stato neutrale. Tuttavia, dopo la liberazione, furono nuovamente imprigionati in Turchia a causa dei documenti scaduti.
- Ricostruzione e Studi: Dopo il ritorno in Italia, Sultana dovette ricostruire la sua vita, recuperando gli anni scolastici persi e studiando medicina per diventare pediatra. Questo fu un processo difficile, ma determinato dalla sua volontà di aiutare gli altri dopo le sofferenze vissute.