Brotherhood – Gay e nazisti al cinema
È la novità del Festival di Roma. La novità, ma anche lo scandalo. Il film danese Brotherhood arriva anche in Italia, raccontando con straordinaria attenzione come si possa essere gay, ma anche nazisti.
L’esordiente regista danese Nicolo Donato dirige gli attori Thure Lindhart, David Dencik, Nicolas Bro e Morten Hol in una pellicola che ha decisamente incuriosito tutti quanti, partendo da chi ha avuto occasione di vederlo in anteprima alla 4° edizione del Festival di Roma.
La storia è quella di Lars, ex sergente dell’esercito che conosce Jimmy, membro di un piccolo gruppo neonazista organizzatore di violente ronde e pestaggi contro tutti coloro che non rappresentano la conformità, quindi stranieri e omosessuali. Ma succede qualcosa fra i due, qualcosa di inaspettato. Jimmy e Lars si sentono attratti l’uno dall’altro e la loro amicizia, di colpo, diventa amore. Un amore che dovrà scontrarsi con gli schemi mentali e le ideologie abbracciate.
E nella comprensione di odio e amore, Donato con la sua cinepresa e quindi con il suo odio, si chiede come sia possibile che certe persone maturino sentimenti di odio così forte verso chi è diverso da loro, senza rendersi conto che la diversità è insita in ogni uomo, compresi loro stessi. Una domanda che dovrebbero porsi anche quei tanti italiani che xenofobi e omofobi non riescono a digerire che l’Italia è un paese di e per tutti, senza distinzioni.
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Lo zio Nico