Alessandro Preziosi protagonista dell’Estate Teatrale Veronese chiude il Festival Shakespeariano
Alessandro Preziosi protagonista dell’Estate Teatrale Veronese chiude il Festival Shakespeariano con Otello dalla parte di Cassio. Alessandro Preziosi torna martedì 27 luglio al Teatro Romano di Verona, dopo il grande successo di DanteXperience. L’attore napoletano, noto per le interpretazioni televisive in lavori di grande successo come “Elisa di Rivombrosa” di Cinzia TH Torrini e “I Medici”, e cinematografiche, fra tutti “La masseria delle allodole” di Paolo e Vittorio Taviani e le “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek, non ha mai dimenticato il suo primo amore, il teatro.
Il monologo Otello visto dalla parte di Cassio, concluderà il festival Shakespeariano. Otello è la tragedia della gelosia, mostro che avvelena la mente e il cuore, creato dal nulla, strumento che Iago utilizza per corrompere l’animo del Moro insinuando in lui il sospetto che la moglie Desdemona lo abbia tradito con l’amico Cassio. La storia vive di un complesso gioco di contrasti, ambiguità, ribaltamenti: realtà e apparenza, verità e menzogna, fedeltà e odio, luce e ombra si esaltano nello scontro tra i due protagonisti maschili. Otello è il soldato ingenuo e primitivo che conosce solo l’amore incondizionato o il furore scatenato e cade nella trappola per la troppa fiducia nell’onestà degli uomini, mentre Iago rivela l’anima nera e diabolica di chi si arroga il potere di plasmare la volontà altrui per piegarla al suo disegno, pura astuzia che si compiace tenebrosamente del male.
Questa è la lettura della storia a cui siamo soliti assistere. Ma… “Immaginiamo di essere catturati nel mezzo di un triangolo amoroso di cui non siamo consapevoli. Immaginiamo qualcuno mentire sulle nostre intenzioni e sul nostro comportamento a nostra insaputa. Immaginiamo di perdere il lavoro e di avere il nostro nome offuscato a causa di qualcosa che non abbiamo mai fatto né pensato. Immaginiamo di essere traditi dall’amore per la menzogna e da chi vuole la rovina di spiriti nobili. Immaginiamo di essere Cassio.”
Alessandro Preziosi affronta questo argomento drammatico con le note di Verdi e Rossini, autori delle più note versioni operistiche dell’Otello, eseguite dal pianista Carlo Guaitoli.