Aggressione omofoba a Chieti nella notte fra sabato e domenica
L’ennesima vicenda omofoba si è consumata a Chieti nella notte fra sabato e domenica notte.
Un gruppo di ragazzi, dopo una serata al bar La Fontana, in piazzale Marconi, sono stati insultati e aggrediti da alcuni megalomani, che si erano radunati dentro il locale, per festeggiare la vittoria del Chieti. La notizia è stata diffusa dall’associazione Jonathan per la tutela e difesa dei diritti degli omosesuali. L’episodio, secondo quanto afferma l’associazione, che ha visto questi giovani subire percosse e insulti di ogni tipo, si sarebbe sviluppato intorno all’una di sabato notte, quando i giovani, terminata la loro serata al locale, sono tornati alle loro rispettive macchine. Il tutto è accaduto proprio in quel momento, sono volati insulti, bottiglie e, infine, si è passati al lancio di sassi.
Ma vi rendete conto fino a che punto si sta arrivando? Il presidente dell’Arcigay di Chieti, Claudio Minetti, parla di assalto vero e proprio ai danni dei cinque giovani: “Nella zona si erano radunati almeno cinquanta uomini. Nel raccogliere le testimonianze ci si è resi conto che si è trattato di un assalto vero e proprio. Alcuni avevano bandiere del Chieti Calcio e altri indumenti con svastiche e simboli di estrema destra”.
E l’avvocato Andrea Cerrone e la comunità Lgbt dell’Aquila si esprimono: “Nel primo episodio di aggressione sono volati oggetti, bottiglie, sassi trovati all’interno di alcuni vasi. Dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, gli aggressori sono fuggiti. Ma sono tornati alla carica poco più tardi. Hanno continuato ad offendere e qualcuno ha gridato: «Questa piazza è sporca, andate via». Oppure: «Ma non vi vergognate?». Poi, uno degli aggressori ha urlato all’indirizzo di un omosessuale, in dialetto, «Mo’ cacc’ lu ferr», e noi sappiamo che il ferro in gergo significa “Ora tiro fuori la pistola”.
Mi auguro che la polizia acquisisca al più presto le immagini delle telecamere a circuito chiuso presenti in zona affinché gli aggressori vengano identificati. Va detto che alla Polizia (dirigente della Mobile Francesco Costantini) la seconda aggressione non risulta, gli investigatori non negano che ci sia stata ma negano che sia pervenuta una denuncia e negano anche che ci siano stati feriti transitati in Pronto Soccorso. Tutta la comunità Lgbt abruzzese si augura che vengano fatte le dovute indagini.
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Marzio Maladenti