Affari tuoi contro Striscia, la Rai condannata a pagare le spese processuali
In attesa che il presidente della Rai Anna Maria Tarantola raccolga tutte le informazioni su Affari Tuoi, sulla trasparenza del gioco dei pacchi è arrivata una sentenza della Corte d’Appello della prima sezione civile di Roma in cui si stabilisce che, «esclusa la natura diffamatoria delle trasmissioni informativo-satiriche di Striscia la notizia, la domanda risarcitoria per diffamazione, presentata dalla Rai per tale causale, deve essere totalmente rigettata nel merito» e condanna sempre la Rai al pagamento delle spese processuali.
E la Corte d’Appello conferma, scrivendo che è «stato esercitato il diritto di critica, integrato e accompagnato da un’informazione legittimamente resa in maniera anche satirica perché le notizie vengono date e commentate con sarcasmo e con modalità del tutto pertinenti».
Stabilito che nulla può essere addebitato a Striscia, resterebbe da vedere cosa c’è da addebitare alla Rai, la quale, oltre ad utilizzare i soldi dei contribuenti per finanziare un programma che poco ha a che fare con il servizio pubblico, si impegna in campagne giudiziarie, con ulteriori esborsi di denaro.