Grazia Di Michele: “Marco Carta non meritava di vincere”
Grazia Di Michele, la catodica e (secondo “Striscia la notizia”) stonata insegnante del reality game più visto dai teenagers italiani “Amici” spara a zero da IL GIORNALE. A trasmissione finita, con chi se la prende?
Ha anche qualche parolina da dire sull’autrice e conduttrice del programma, Maria De Filippi, nonché sull’intero contenuto della trasmissione e su quello che secondo lei dovrebbe veramente insegnare agli adolescenti italiani e a chi intraprende i mestieri di ballerino, attore e cantante.
Dopo la lunga querelle – che, diciamocelo, ci ha “sfragnugnato” gli zebedei a puntino – con un altro insegnante della scuola, Luca “Mastrolindo sgrassatore” Jurman, proprio a causa del sostegno che il docente dava al sardo Carta e che poi ha toccato il suo apice con lo spaccamento del corpo insegnante, portando – mai successo in una scuola – a uno schieramento in due opposte fazioni (una che insegnava solo alla squadra dei blu e l’altra a quella dei bianchi) con tanto di commenti a denti stretti e offensivi che si lanciavano gli uni contro gli altri a microfoni aperti, la Di Michele si lascia andare in un lungo ragionamento: “Ho vissuto male questa ultima edizione, con un forte disagio. A un certo punto, è partita la deriva, per cui alcuni ragazzi si sono sentiti liberi di insultare i professori“.
Accusa che lei lancia principalmente a chi il programma lo dirige e quindi a Maria De Filippi che dal canto suo ammette che il programma è impostato in modo da registrare quello che succede e che fuori la società è ancora peggio… Chissà perché non è un commento consolatorio!!! Ma la Di Michele ribatte sicura: “Si può scegliere quello da mandare in onda e quello da tenere nel cassetto. E comunque ci sono dei limiti di rispetto che non si possono travalicare. Io li ho fatti presenti e, sinceramente, la De Filippi ha cercato di frenare i ragazzi, però ormai i conflitti erano troppo accesi. Ora voglio riflettere, se la direzione che prende la scuola è quella che si è vista quest’anno, faccio fatica a pensare di tornare. Non posso insegnare a mio figlio il rispetto e poi farmi vedere da lui in tv mentre dei ragazzi mi mettono in discussione pure come madre”.
Ma d’altro canto che cosa si aspettava da una conduttrice che nell’ambiente televisivo è soprannominata “Maria la Sanguinaria”? Non doveva forse avere in mente prima che lo stesso format del programma, un reality game, avrebbe mostrato la realtà 24 su 24, senza alcun tipo di censura? Un po’ tardiva come presa di coscienza reazionaria, ma meglio tardi che mai.
E su Marco? “Certo, sono contenta per lui, ma lo sarei per qualsiasi ragazzo avesse vinto. In finale ha cantato benissimo. Ciò non toglie che non fa piacere vedere trionfare un allievo che si è distinto per un comportamento e un rendimento non consono a una scuola. Se bisogna premiare il talento in canto, ballo e recitazione, secondo me erano più accreditati Roberta e Pasqualino, più versatili, studiosi e capaci di relazionarsi”. No, proprio non gli è andato giù il risultato della finale. Ma rimane una domanda, visto l'”andazzo” del programma, perché non andarsene non appena ha visto che le cose si mettevano male per la sua reputazione? La risposta è stata :”Per Roberta e Pasqualino, mai li avrei abbandonati“.
Santa subito!!!