Evasione fiscale per Raoul Bova. Il suo messaggio su Facebook
La notizia è di oggi ed è quella che fa scalpore. Ecco cosa è stata scritto dai giornali: “Si tratterebbe di un’evasione di 680 mila euro e i pm avrebbero chiesto il sequestro di 1,5 milioni di euro.” Bova però ha replicato attraverso la sua pagina facebook. Un messaggio lungo, dettagliato, che cerca di spiegare i fatti. Dopo il salto potete leggerlo.
Ho preso atto, a seguito delle contestazioni della Agenzia delle Entrate, del fatto che i miei amministratori hanno compiuto un errore di cui ora pago le conseguenze io. Ho quindi con l’ausilio dei miei consulenti deciso di definire immediatamente un accordo con l’agenzia delle Entrate in base al quale sto da tempo pagando quanto è poi risultato da me dovuto a seguito delle verifiche ed intese con l’Agenzia delle Entrate.
Proprio per questo sono profondamente ferito dall’accanimento che, nonostante io stia da tempo regolarmente pagando in base all’ accordo con l’ Agenzia delle Entrate, si sta operando su di me con un sequestro che non ha alcuna ragione di esistere, sia perché sto pagando il debito fiscale, di gran lunga inferiore al valore del sequestro, sia perché, tengo a precisare, non ho commesso alcun reato, come detto e scritto, prima di questo provvedimento, da altri giudici penali.
Mi hanno spiegato che il procedimento penale aperto nei miei confronti per una ritenuta elusione fiscale, nasce da un ritenuto abuso di un mio diritto e ci tengo a chiarire pertanto che non si tratta di una evasione fiscale, come riportato dagli organi di stampa e tantomeno riguarda questioni inerenti l’IVA.
Mi spiace dunque per questo accanimento dei giudici che hanno ritenuto di concedere questo sequestro, come se fossi un delinquente pronto a far sparire i miei averi, come se non stessi pagando al fisco quanto dovuto e mi spiace aver letto cose non vere come quella per cui tramite miei fantomatici avvocati avrei sostanzialmente ammesso l’addebito che mi ha mosso la Procura, posto che il mio unico avvocato non ha parlato con alcun giornalista e mi spiega, ogni giorno, che non ho commesso alcun reato penale.
Sono perciò convinto di riuscire a dimostrare in tribunale il fatto che non ho compiuto alcun reato e ovviamente reagirò per evitare che lo Stato, attraverso le sue articolazioni che non dialogano tra loro, pretenda da me, del tutto ingiustamente, che paghi due volte per lo stesso debito.
Voglio infine tributare il mio ringraziamento alla Guardia di Finanza che per due anni ha operato con la massima professionalità e riservatezza, vanificata oggi che la Procura ha ottenuto il sequestro e spero che la faccenda si chiuda al più presto per riprendere serenamente il mio lavoro che è sostanzialmente di set, e non di libri contabili, fatture e Tribunali.”